IN ITALIA E DAL MONDO



Federico De Leonardis & Manuel Teles alla XXIII Bienal Internacional de Arte de Cerveira - Portogallo
Foto: foto di Andrés Pastor
L’idea della performance del musicista e dell’artista visivo nasce dalla natura del lavoro di quest’ultimo, da lui chiamato ironicamente Tagliatella (“dare un titolo alle opere visive le compromette in senso surrealista, bisogna depistare e l’ironia è un ottimo sistema”). Si tratta di un disegno (bassorilievo su carta? installazione?) periferico, costituito da otto foglietti uguali a due a due, che delimitano un vuoto interno allusivo per sottrazione di un gesto rapidissimo a segnare la carta con un gesso nero. Il risultato visivo della dinamica del corpo dell’autore in piedi è sempre equilibrato nello spazio e altamente musicale (“Musica per sordi”, sostiene l’autore) in quanto, nel lasciare il pieno della carta per incontrarlo altrove, con un’operazione in assoluta incoscienza, si riscontrano sempre una sorta di continuità e insieme varie identità che creano un ritmo visivo (“che altro è la musica se non ritmo sonoro?”).

La felice idea di accompagnare la messa in scena della Tagliatella (la sua esposizione) con l’esecuzione di un pezzo musicale altamente rarefatto è venuta al giovane saxofonista portoghese Manuel Teles, che già aveva eseguito e inciso il pezzo del compositore italiano vivente forse più famoso oggi: Salvatore Sciarrino. Sembra quasi che abbia composto L’Orologio di Bergson apposta per la Tagliatella: Il senso del vuoto del pezzo musicale, definito dagli echi appena accennati e dai sussurri di una musica in cui il silenzio (vuoto sonoro) è altrettanto importante del suono, sottolinea e accompagna con un’esecuzione magistrale (Sax contralto) l’installazione visiva. Il teatro dell’arte dispiega tutta la sua potenza comunicativa in questa performance rara: una vera Opera contemporanea.