INTERVISTE



Incontro con Louis Siciliano
Come si colloca questa esperienza di "Journey" nel tuo percorso musicale?
JOURNEY è la sintesi di anni spesi nella ricerca compositiva nell'ambito della musica colta, elettronica ed etnomusicologica. Mi sono ritrovato con naturalezza a maturare un pensiero musicale che tenta di sintetizzare in un linguaggio molto personale le esperienze musicali che mi hanno da sempre interessato (la musica colta contemporanea, la musica classica indiana, il Jazz di John Coltrane, l'intelligenza artificiale e gli algoritmi applicati alle strutture musicali, le nuove frontiere della sintesi e della metamorfosi del suono.
Come hai sviluppato la teoria del surround music composing?
La Musica ha molte dimensioni, non esiste solo la melodia, il ritmo, l'armonia, il timbro ma anche l'entropia sonora, la forza di gravità harmonicale, lo Spazio e tante altre dimensioni che il 900 ha investigato e che sarebbe lungo approfondire adesso. Ebbene proprio la componente Spaziale è oggetto di mie personali ricerche che ormai durano da anni. Diciamo solo che esiste una scrittura, una tecnica compositiva che si rifà a tutte le esperienze passate dai Gabrieli alla Musique Concrète che qualche critico agli inizi del 2000 definì, riferendosi alla mia tecnica compositiva "SURROUND MANAGEMENT COMPOSING". Tale tecnica tiene conto moltissimo della psicoacustica e delle qualità "organiche" delle strutture sonore.
Come si applica la tua teoria del surround music composing alle musiche per film che hai scritto fino a oggi?
Per il cinema è la scena a guidare il tutto. La musica da film nel 80% dei casi segue l'immagine. Tutto è contenuto nell'immagine. Ruolo del compositore è riuscire a ricreare gli stati emozionali degli attori e ad amplificarli attraverso la Musica. Io personalmente quando penso alla musica, penso anche allo spazio. In realtà aaplico alla componente spaziale "il concetto di gesto e figura" di donatoniana memoria. Del resto "nulla si crea, tutto si trasforma".
Louis Siciliano elogia Lous Siciliano.
Sarei uno stolto a pontificare me stesso. "Siamo nani sulle spalle dei giganti". Io parto dal concetto che sono al servizio della Musica e che sono di passaggio. Certo è fondamentale lavorare in catena con chi verrà dopo. Coscienza, senno, qualità del proprio lavoro, dedizione profonda all'Arte, sono dal mio modesto punto di vista, l'unica strada che mi sento di percorrere, ovviamente in totale libertà e perchè no, gioia!
Luois Siciliano stronca Louis Siciliano.
Non stronco me stesso. Stronco questa società della quantità. Questo mondo dove la dignità dell'uomo viene costantemente calpestata da dogmi che un tempo erano religiosi o di casta, oggi economici. Finchè avrò forza combatterò sempre i pregiudizi e la pochezza del marketing che impone spazzatura al pubblico. Dobbiamo tutti lavorare sodo, specialmente noi musicisti, per creare un mondo dove ogni essere umano sia libero, pensi con la propria testa e non sia schiavo ne della TV, ne delle bugie dei politici ne dei dictat che antepongono il consumo e la sopraffazione, alla Bellezza e all'Armonia.
Grazie a voi e complimenti per la vostra preziosissima attività.

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