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Batrun - Libano: Giuseppe Andaloro
Sabato 24 febbraio 2024, ore 20.00 - Giuseppe Andaloro, pianoforte. In collaborazione con Al Bustan International Festival of Music and Performing Arts, l’Ambasciata d’Italia in Libano e l'Istituto Italiano di Cultura di Beirut.

Il progetto Suono Italiano gode del contributo del Ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo.






Programma:
Girolamo Frescobaldi (Ferrara, 13 settembre 1583 – Roma, 1º marzo 1643)
Partita sopra l’aria di follia

Johann Sebastian Bach (Eisenach, 31 marzo 1685 – Lipsia, 28 luglio 1750)/ Ferruccio Busoni (Empoli, 1º aprile 1866 – Berlino, 27 luglio 1924)
Chaconne in D minor from Violin Partita BWV 1004

Franz Liszt (Raiding, 22 ottobre 1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886)
Hungarian Rhapsody No.12

Sergej Vasil'evič Rachmaninov (Starorussky Uyezd , 1 aprile 1873 - Beverly Hills, 28 marzo 1943)
Piano Sonata No.1 in D minor Op.28
Allegro moderato, Lento, Allegro molto


Note al programma:
Durante il XV e il XVI secolo la produzione strumentale si divideva essenzialmente tra musiche da ballo e composizioni di ispirazione vocale; verso la fine del Cinquecento però si assistette ad una progressiva ma definitiva emancipazione dalle forme del passato, al fine di esaltare le peculiarità di timbro, natura armonica e melodica dei diversi strumenti. Seguendo dunque la tendenza dei compositori di allora – che spesso concepivano le loro opere ‘per esser sonate sopra ogni sorta de stromenti’ – il primo brano proposto da Andaloro oltrepassa le epoche ed estende le possibilità espressive ad uno strumento a noi contemporaneo, il pianoforte moderno. Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643), gran virtuoso all’organo e compositore di genio, fu uno dei primi ad affermare una forma libera e virtuosa, atta ad introdurre altre composizioni, formata da disegni musicali di carattere improvvisativo che dovevano esaltare la bravura e la capacità tecnica dell’interprete. Nella Ciaccona per violino solo di Bach, Busoni riesce a trattare l’effetto sonoro in senso organistico. Questo “trattamento” nel passaggio dal violino al pianoforte non era visto da Busoni come una forzatura, in virtù di due “verità” apprese proprio dalla lezione di Bach-trascrittore: “che una musica buona, grande, ‘universale’, resta la stessa qualunque sia il mezzo attraverso cui si faccia sentire”; “che mezzi diversi hanno un linguaggio diverso (loro peculiare) col quale comunicano questa musica in modo sempre un po’ differente”. Oltretutto il sommo compositore tedesco appariva a Busoni come un autore che “preferirebbe poter scrivere pure note, senza riguardo a mezzi di esecuzione, che in realtà potrebbero essere in Bach quali che si voglia”. Con la Rapsodia ungherese n. 12 ci si ritrova d’improvviso per le strade ad ascoltare orchestrine zigane del passato. Lo stesso Liszt dichiara di voler «offrire una sorta di epopea nazionale della musica gitana». Vi dominano il brillante virtuosismo da concerto di Liszt e le sue invenzioni sonore. Un’espressiva introduzione si chiude con un sereno canto, e lascia spazio a un Allegro zingaresco che schiarisce il timbro e propone accenni del meccanico accompagnamento di un’orchestrina da ballo; il virtuosismo (note ribattute e rapidi passaggi sulla parte acuta) alleggerisce del peso materiale e naïf la musica zigana. Un più melodico tema sembra il ricordo di un canto tradizionale, interrotto da un fremente tremolo che introduce un energico tema indicato come Quasi marcia. La seconda parte è annunciata da un acutissimo trillo su cui si innesta una graziosa melodia. La stretta finale, avviata dagli arpeggi della mano sinistra, è una brillantissima corsa di note rapide in un travolgente crescendo. La Sonata in re minore di Sergei Rachmaninov, della durata di circa quaranta minuti, rivaleggia con la Sonata di Liszt per le difficoltà tecniche ed anche per questo è di rara esecuzione. Composta durante un soggiorno a Dresda nel 1906 e poi rielaborata in varie occasioni, la Sonata fu eseguita la prima volta a Mosca il 17 ottobre 1908 da Costantin Igumnov. Scrive Rachmaninov: « Questo lavoro è naturalmente selvaggio e come infinito. L’idea base è costituita da due caratteri contrapposti che si richiamano ad un soggetto letterario, il Faust. Naturalmente non ho scritto una musica a programma nel vero senso della parola anche se si comprenderà meglio il senso della Sonata se si terrà presente tale soggetto. Nessuno si azzarderà mai ad eseguire tale lavoro perché è troppo difficile, lungo e discontinuo sul piano musicale. Sono stato tentato di trame una sinfonia ma questo proposito si è rivelato impossibile poiché il motivo è tipicamente pianistico»



Biografia:
Giuseppe Andaloro è considerato uno dei più apprezzati artisti della sua generazione. Nato a Palermo nel 1982, ha iniziato giovanissimo una intensa attività concertistica, proponendo al pubblico un vasto repertorio che spazia dal Rinascimento alla musica moderna e contemporanea. La sua trascrizione della “Sagra della Primavera” di Stravinsky per due pianoforti e due violoncelli ha riscosso sincera approvazione dalla critica e grande successo di pubblico alla serata sold-out della prima esecuzione. E’ stato ospite di importanti festival (Salzburger Festspiele, Ruhr Klavier, Spoleto Due Mondi, Bucarest Enescu, Ravello, “Chopin” Duszniki-Zdròj, A.B. Michelangeli di Brescia e Bergamo, “Al Bustan” Beirut, “Mehli-Mehta” Mumbai) e in alcune delle più celebri sale da concerto del mondo, fra cui La Scala di Milano, Salle Gaveau di parigi, Konzerthaus di Berlino, Gasteig di Monaco, Royal Festival Hall e Queen Elizabeth Hall idi Londra, Santa Cecilia nel “Parco della Musica” di Roma, Rudolfinum Dvořák Hall a Praga, Anfiteatro Simón Bolívar a Città del Messico, Teatro Oriente a Santiago del Chile, Sumida Triphony Hall a Tokyo, Esplanade Auditorium di Singapore, City Hall Concert Hall a Hong Kong, eccetera. Suona regolarmente con rinomate orchestre (London Philharmonic, Tokyo NHK Symphony, Singapore Symphony, Hong Kong Philharmonic, Philharmonische Camerata Berlin, London Mozart Players, Czech Philharmonic Orchestra) e grandi direttori del calibro di Vladimir Ashkenazy, Jean- Jacques Kantorow, Gianandrea Noseda, Andrew Parrott, Giuseppe Lanzetta; tra le sue collaborazioni con altri acclamati artisti spiccano quelle con Sarah Chang, Giovanni Sollima, Sergej Krylov, Anna Tifu, Svetlin Roussev, John Malkovich. Vincitore del Primo Premio in diversi tra i più prestigiosi concorsi pianistici internazionali – fra cui il “Ferruccio Busoni” di Bolzano, il London Piano Competition, Porto, Sendai, Hong Kong – nel 2005 è stato insignito del premio per meriti artistici conferito dal Ministero Italiano dei Beni e delle Attività Culturali. Giuseppe Andaloro tiene regolarmente masterclasses in Italia e all'estero (Tokyo Showa University, Fresno California State University, International Keyboard Academy of Thailand, Kuala Lumpur Chopin Society) ed è stato a sua volta membro di giuria in importanti concorsi internazionali (Casagrande di Terni, Rabat Grand Prix de Piano), oltre che ospite solista presso varie emittenti Radio-TV: NHK-BS2 Tokyo, BBC Radio3 Londra, Radio France Musique, Amadeus 103.7 Buenos Aires, Classic FM Radio Allegro Johannesburg, RTSI Lugano, Radiodifusao Portoguesa, Rai Radio3 Italia, German Radio SWR2, Radio Vaticana, WRR Dallas Radio Classica, Hong Kong Radio 4, Singapore Symphony 92.4 FM, Fresno Valley Public Radio. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche (Warner, Sony, Naxos, Fontec, Alpha&Omega, etc.); il suo album “Cruel Beauty” del 2013 è una "World Première" di musiche italiane del tardo Rinascimento e del primo Barocco, per la prima volta registrate con un pianoforte moderno.

Sabato 24 febbraio 2024, ore 20.00
Cattedrale di Santo Stefano, Batrun - Libano


Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: via della Giuliana 32 - 00195 - Roma - RM - Italia
TELEFONO: +39 06 37515179, +39 06 99341536
CELL: +39 335 8336732