INTERVISTE



#privilegiodeltempo: 5 domande agli operatori musicali per il dopo coronavirus: Cecilia Fonsatti
Cecilia Fonsatti, direttore Unione Musicale Onlus
1) Quali elementi dell’attività dello “Spettacolo dal vivo” vorreste che fossero maggiormente valorizzati nel prossimo decreto?
a. Semplificazione nella compilazione della modulistica, attraverso l’importazione diretta degli elenchi in forma di tabelle realizzate con i programmi standard; evitare in ogni caso la necessità di imputazioni ripetute degli stessi dati; agevolare la compilazione attraverso la visualizzazione automatica delle somme dei dati tabellari, in modo da aiutare la correzione preventiva degli errori.
b. Profonda rivisitazione del ruolo della SIAE negli adempimenti connessi alla realizzazione di uno spettacolo e alla vendita dei titoli di accesso.
c. Considerazione dei cicli con gli stessi interpreti e con programmi differenti come presenza molteplice degli artisti stessi, e non come presenza unitaria.
d. Maggiore trasparenza nei criteri di valutazione artistica da parte della Commissione, con la pubblicazione, ante esame, dei parametri che verranno utilizzati. Tali parametri dovrebbero essere anzi resi pubblici prima della presentazione delle domande.
e. In assenza di un ruolo ispettivo da parte del Mibact, allargamento della Commissione ad un numero di componenti sufficienti a garantire la professionalità specifica nella valutazione dello spettacolo dal vivo, a preventivo e a consuntivo.
f. Rivisitazione dei parametri quantitativi: l’impegno pubblico extra FUS nel sostegno delle attività da parte di Regioni e altri enti territoriali è soggetto a variazioni assolutamente indipendenti dalla qualità del progetto o dalla correttezza gestionale.
g. Consentire forme di accantonamento di parte del FUS (con tutte le ovvie garanzie formali) per
i. la realizzazione di progetti pluristagionali;
ii. la costituzione reale di un fondo per il TFR dei dipendenti;
iii. l’eventuale progressivo risanamento di bilanci messi in crisi da improvvise e non prevedibili riduzioni dei finanziamenti.
2) Quali pensate possano essere le azioni da intraprendere per potenziare la divulgazione della cultura musicale soprattutto rispetto al mondo dell’istruzione, dagli asili nido all’università?
a. Valorizzazione di tutte le iniziative, mirate per le diverse fasce e tipologie di pubblico, che diminuiscano il gap culturale nei confronti della musica colta, attraverso un avvicinamento e un coinvolgimento anche attivo alla scoperta del rituale concertistico e delle composizioni musicali con tutti i mezzi disponibili (stampa, presentazioni parlate, question time, invio contenuti esclusivi via web e tramite social network).
b. Tali iniziative devono avere un peso maggiore nei parametri di valutazione.
3) Qual è la vostra opinione circa le iniziative che un’Istituzione musicale può indirizzare alla formazione del pubblico, in particolare agli adulti?
a. L’esperienza dell’Unione Musicale nell’ultimo decennio ha evidenziato che la variazione di alcuni parametri formali e accessori all’evento favorisce in modo particolare la formazione di pubblico adulto:
i. variazione degli orari di inizio delle manifestazioni;
ii. riduzione della durata delle manifestazioni;
iii. replica nella stessa giornata di eventi in orari ravvicinati, in modo da offrire un più ampio spettro di offerta al pubblico;
iv. arricchimento dell’evento concertistico con occasioni di approfondimento, formazione e condivisione attiva (presentazioni, introduzioni all’ascolto e approfondimenti, question time finale…);
v. proposte di iniziative per bambini (laboratorio e spettacoli) che coinvolgono anche le famiglie (genitori, nonni e affini).
4) Quali azioni di valorizzazione del sistema produttivo musicale italiano pensate possano essere messe in campo?
a. Tenere conto della specificità dei vari contesti culturali: diversa è la programmazione di un’associazione concertistica che opera in regime di sostanziale monopolio, rispetto a quella di una grande metropoli in cui sono attivi una fondazione lirico-sinfonica, tre stagioni di orchestre sinfoniche, un festival internazionale e altri interlocutori ancora.
b. Diminuire la quota di attività promossa, realizzata e finanziata direttamente da parte delle Regioni, delle Città metropolitane e dei Comuni, riservando ad esse la funzione di coordinamento e finanziamento delle iniziative associative private.
5) Quale potrebbe essere il futuro del rapporto tra le Istituzioni concertistiche e la Rai e lo streaming audio-visivo?
a. Si tratta certamente di un rapporto importante, non solo con la Rai.
b. Tutte le forme di trasmissione/riproduzione audio/video devono essere proiettate verso il supporto, l’approfondimento, la diffusione dello spettacolo dal vivo.
c. La recente emergenza sanitaria impone una forte azione generalizzata sul miglioramento diffuso delle connessioni informatiche.
d. Il sostegno alle attività potrebbe passare attraverso una dotazione di base (audio, video, connessione banda larga) da costituire o migliorare in tutte le sale principalmente utilizzate dai soggetti finanziati dal FUS, divenendo una dotazione condivisa, in modo da evitare che ogni singola istituzione debba dotarsi autonomamente degli stessi mezzi.

© Cidim