INTERVISTE



#tempocalmo: 5 domande a musicisti italiani in tempo di coronavirus: Alessio Bidoli
Foto: ©M.Pinzauti
Alessio Bidoli, violinista
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale? Innanzitutto grazie per l’invito. Sono molto appassionato di cinema e recentemente ho rivisto la trilogia dell’incomunicabilità di Antonioni. Studio molto Bach e sto promuovendo il mio ultimo album edito da Decca su Nino Rota. Tengo lezione a distanza per il Conservatorio di Reggio Calabria.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Ripropongo qualche recital con Bruno Canino, Irene Veneziano e Luigi Moscatello ma evito di cadere nella solita historiette del sociale con l’unico desiderio di mettersi in mostra. Ho aderito all’iniziativa dei capricci di Rode di Alogna e Michelangeli perché ponderata e con uno scopo preciso. Vivo fortunatamente in mezzo alla natura e medito nel silenzio.
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Spero sicuramente a lungo ripensato e meno esterofilo.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Difficile, ma paradossalmente intrigante, perché dobbiamo fare di tutto per rinascere.
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti? Torniamo negli anni 80/90: respiriamo musica cristallina, pura ed adamantina, con quel profumo così diverso dall’attuale e macchinoso star system.
www.alessiobidoli.com

© Cidim
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