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INTERVISTE
#privilegiodeltempo: 5 domande agli operatori musicali per il dopo coronavirus: Massimo Coccia
1) Quali elementi dell’attività dello “Spettacolo dal vivo” vorreste che fossero maggiormente valorizzati nel prossimo decreto? Primariamente gli elementi meritocratici, già enunciati nei DM 2014 e 2017, eventualmente perfettibili. Importante è mantenere, ai fini di una valutazione il più oggettiva possibile e di un effettivo riconoscimento attribuibile a risultati conseguiti dagli organismi operanti, mantenere gli indicatori della Dimensione Quantitativa e della Qualità Indicizzata. In particolare, nella QI è fondamentale l’indicatore sulla qualità dei bilanci, sulla loro sostenibilità basata sulla capacità virtuosa di reperimento di fondi provenienti da soggetti finanziatori alternativi al Mibact. Importante è anche l’indicatore - inserito di recente – del Coefficiente Gestionale, che valorizza l’investimento sull’attività artistica (cachet Compagnie e Personale Artisti direttamente assunto); tale indicatore si potrebbe estendere, sommandoli al calcolo, ai service ed ai noleggi pianoforti e strumenti, fattori tecnici indispensabili alla realizzazione dello spettacolo dal vivo. Si può invece correggere l’indicatore relativo al Coefficiente di Riempimento delle Sale e proporzionarlo alla capienza della Sala; quindi calcolarlo in modo relativo e non assoluto. 2) Quali pensate possano essere le azioni da intraprendere per potenziare la divulgazione della cultura musicale soprattutto rispetto al mondo dell’istruzione, dagli asili nido all’università? Valorizzare maggiormente le azioni musicali nelle scuole, dagli asili alle università. Creare pertanto un indicatore relativo al Numero degli spettacoli o concerti/lezione realizzati per i giovani studenti ed un punteggio riservato alle iniziative meramente educative per quanto riguarda azioni formative presso le scuole primarie 3) Qual è la vostra opinione circa le iniziative che un’Istituzione musicale può indirizzare alla formazione del pubblico, in particolare agli adulti? Anche in tal caso, dare un punteggio oggettivo ad interventi formativi; penso a incontri fisici (riavvicinamento sociale) di guida all’ascolto registrati ed allegabili con Link audiovideo al Consuntivo annuale; idem, a collaborazioni con TV regionali o locali, oltre ai propri canali web e social, che allarghino la platea anche ai giovani. 4) Quali azioni di valorizzazione del sistema produttivo musicale italiano pensate possano essere messe in campo? In primis la valorizzazione di artisti italiani e nello specifico di giovani talenti; pertanto premiare le Reti Concertistiche che finalizzano la loro collaborazione alla circuitazione annuale di solisti e formazioni giovanili che si saranno affermati in ambito di concorsi nazionali e internazionali di particolare prestigio, ma anche di artisti italiani di fama che volessero offrire la propria professionalità, a costi contenuti, ad una rete Concertistica, magari con interventi basati più sulla tipologia del Concerto Illustrato che non sulla mera esecuzione musicale. 5) Quale potrebbe essere il futuro del rapporto tra le Istituzioni concertistiche e la Rai e lo streaming audio-visivo? Pensare in prospettiva alla Modalità Streaming per fini educativi e di formazione musicale di studenti o del pubblico adulto, piuttosto che per alternativa allo spettacolo dal vivo, che necessita invece della presenza degli spettatori, che sono protagonisti dell’evento dal vivo, per numerose ragioni storiche e culturali, al pari degli artisti. Istituire per il triennio 2022/2024 un protocollo di intesa con la RAI per dare la possibilità ai soggetti FUS di proporre al proprio pubblico, abbonati e non, filmati storici di particolare prestigio musicale, anche per incentrarvi gli Incontri di Guida all’Ascolto di cui al Punto 3. © Cidim |