INTERVISTE



#tempocalmo: 5 domande ai musicisti in tempo di coronavirus: Giacomo Scarponi
Giacomo Scarponi, violinista
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Un musicista non smette mai di studiare; è un'esigenza imprescindibile nella propria vita. In questo periodo di quarantena ho approfittato per approfondire alcuni aspetti tecnici fondamentali per un violinista: ho ripreso studi ed esercizi che si affrontano nel percorso musicale, senza mai tralasciare le Sonate e Partite di J. S. Bach per violino solo (mai un giorno senza!!!). Inoltre, mi sono portato avanti nella preparazione di concerti cameristici che si terranno appena sarà possibile riaprire le sale al pubblico. In aggiunta a ciò, ho dedicato molto del mio tempo a seguire i miei allievi con lezioni in videoconferenza.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Lo streaming, personalmente, è stata una vera e propria novità nel nostro ambiente; fino a pochi mesi fa, in gran parte non era utilizzato, dato che il nostro lavoro si basa sul rapporto stretto con il pubblico. Qualsiasi esecuzione diventa unica grazie alla presenza fisica del pubblico, dall'atmosfera e dall'empatia che si crea con lo stesso; questo non potrà mai cambiare. Detto ciò, in questo periodo trovo sia uno strumento ottimo per divulgare un messaggio, per avvicinare le persone, per rendere facilmente fruibile la musica e la bellezza del nostro lavoro. Grazie al CIDIM, al Direttore di Suonare News M° Filippo Michelangeli ed al M° Davide Alogna che lo ha ideato e coordinato, ho preso parte al Progetto Rode, dedicato ai ragazzi che studiano il Violino. Pierre Rode è l'autore di 24 Capricci per Violino Solo, metodo utilizzato in tutte le Istituzioni Musicali per gli esami di Triennio Accademico AFAM: in questo progetto, 24 violinisti italiani hanno registrato a casa propria un video per ogni Capriccio. Un'esperienza bellissima che ha unito colleghi straordinari di tutta Italia e che in questi giorni è on line nei canali Youtube e Facebook di Suonare News.
3 – Terminata l’emergenza COVID 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Ovviamente saremo chiamati ad intraprendere un percorso a tappe, prima di uscire dall'emergenza: si parla di distanziamento sociale, dispositivi di protezione e quant'altro. Tutto ciò porterà dei cambiamenti nel mondo dello spettacolo dal vivo che ripartirà in condizioni di sicurezza; suonando in Orchestra presso il Teatro Comunale di Bologna, penso al Teatro... i primi tempi probabilmente ci saranno produzioni con organici un po' più piccoli per facilitare le norme sulla sicurezza per poi continuare piano piano ad incrementare fino a tornare alla normale programmazione. Quando si tonerà alla normalità, la musica, lo spettacolo dal vivo, torneranno ad essere fruiti come sempre, magari apprezzandoli ancora di più.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Sono un inguaribile ottimista da sempre; credo che questo periodo di forzata chiusura abbia alimentato il bisogno di musica. Per questo penso che una volta ripartito, il mondo musicale avrà una grande richiesta di Concerti, Opere, Recital, esibizioni. Ai giovani interpreti, agli allievi, dico: "Non mollate: ci aspetta un futuro molto impegnativo nel quale dovremo essere pronti... sfruttiamo questi giorni per ricaricare le batterie e dare il nostro meglio al più presto!!!"
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Ogni persona del pubblico fa parte del nostro lavoro: senza la loro preziosa presenza i concerti non vivrebbero. A volte mi capita di camminare per la città ed incontrare qualche abbonato della stagione del Teatro il quale mi ferma e mi chiede informazioni sulle prossime produzioni, ci confrontiamo... ed è bellissimo percepire quanto al pubblico manchino gli spettacoli dal vivo, quanto si sentano legati alla famiglia del Teatro, perché in effetti il Teatro è anche questo. Percepire il consenso in un applauso caloroso è il regalo più bello che un musicista possa desiderare. Il mio pensiero è questo: "Abbiamo bisogno di voi, della vostra vicinanza, del vostro amore verso la musica: vi aspettiamo presto nelle sale da concerto per intraprendere insieme nuovi bellissimi viaggi musicali. Platone scriveva: 'La Musica è la miglior medicina dell'anima".

© Cidim
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