Movements (on a poetic fragment of Andrea Zanzotto)




NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Mirco De Stefani - compositore
ORGANICO:
pianoforte


ANNO:
1994
DURATA:
20' 00''
PRESENTAZIONE:
Il titolo in inglese indica una volontà di separazione della musica dall’originale parola poetica, un voler essere presente e al tempo stesso distante dalla pagina dei versi, dalla lingua e dal dettato poetici. La musica muove dalla poesia ma anche mobilizza le forze della poesia, ne vivifica gli aspetti ritmico-agogici, ne esalta le ambiguità spazio-temporali e la connotazione emotiva elementare. Il suono può essere descritto nella sua organizzazione soprattutto ricorrendo ad attributi spaziali: la cosiddetta “pseudospazialità” della musica è anche la metafora del suo “pseudomovimento”: tutto si muove, ma nello spazio della partitura tutto sta fermo. Così, questi Movements tentano di descrivere il quotidiano andare e venire del poeta, un moto pendolare senza inizio né fine, un perpetuo oscillare nello spazio-tempo come durante una passeggiata solitaria in un paesaggio autunnale o per forzati allontanamenti e ritorni verso un centro di gravità. La poesia è pensata letta prima dell’esecuzione musicale e trattenuta nella mente come eco nella memoria che lentamente si affievolisce fino a perdersi nel silenzio. I cinque movimenti di cui si compone questo brano derivano dalle altrettante subunità che si possono rintracciare nel testo di Zanzotto; subunità che, a partire dalla struttura e dal significato delle singole parole, determinano la durata e il carattere dei rispettivi tempi musicali. Il desiderio di lontananza non pregiudica quindi un’iniziale imprescindibile aderenza materia al testo, un necessario ancorarsi all’intima struttura del verso, alla pura fisicità presemantica dell’evento verbale. E proprio da questo contatto con la componente fonetica della parola è ricavato il materiale generatore: seguendo l’antica prassi della polifonia fiamminga, dalle vocali dei primi due versi sono identificate le note dei quattro tetracordi utilizzati per l’intera composizione. Si ha così, per progressivo allungamento/ampliamento dello sguardo, un procedere verso i significati più complessi e astratti della composizione, che comprendono fasi di invenzione e momenti di ritorno alla memoria, brevi rievocazioni ed improvvise novità, riepiloghi tematici e fughe in avanti, involontari ricordi e inesorabili oblii. Mirco De Stefani



Esecuzioni

Esecuzione dal vivo
Interpreti:
Aldo Orvieto (pianoforte)
Data:
11 06 1998
Luogo:
Odeo del Teatro Olimpico, Vicenza: Italia
Emittente o ente organizzatore:
Centro Culturale Musicale Silvio Omizzolo


Registrazioni

Formato:
CD
Titolo:
Composizioni da camera
Editore:
Rivoalto, Venezia
:
CRR2011 - 2001