INTERVISTE



#nuoveincisioni - Enrico Onofri: 5 domande a interpreti italiani in occasione dell'uscita del loro ultimo lavoro discografico
Incontriamo Enrico Onofri protagonista assoluto dell’interpretazione barocca a livello internazionale.

Come hai scelto il repertorio del tuo ultimo cd? Anni fa, alcuni versi di John Dryden tratti dall’Ode a S. Cecilia – “Sharp violins proclaim their jealous pangs and desperation” – mi ispirarono l’idea di un programma che raccontasse il violino e la sua capacità di esprimere stati d’animo contrastanti: fu l’aggettivo “sharp” a suggerirmi che l’assenza del basso ne avrebbe evidenziato le caratteristiche. Imaginarium Ensemble si è così sbarazzato temporaneamente della propria sezione di bassi, divenendo una "sharp band" di violini solitari. La vasta produzione senza basso continuo di Telemann si è rivelata ideale per la realizzazione del progetto, in particolar modo i concerti per quattro violini, ma anche i duetti per la loro varietà di scrittura e forza espressiva.

Quale strumento hai utilizzato per la registrazione? Il mio prediletto anonimo italiano di fine Seicento, con montatura storica e corde in budello a filo unico non diviso, ricostruite secondo quanto le più recenti scoperte in campo cordario ci confermano circa le corde dell’epoca. Ho inoltre utilizzato la copia di un arco di Tartini costruita da Patrizio Germone.

Dove hai effettuato l’incisione e come ti sei trovato con l’ingegnere del suono? La registrazione ha avuto luogo al Teatro Dimora L’Arboreto di Mondaino, tra i boschi delle colline romagnole. L’ingegnere del suono, coadiuvato dalla direzione artistica di Elisa Bestetti, è Roberto Chinellato, che insieme a Jean- Daniel Noir fa parte del team di ingegneri coi quali collaboro alternativamente da decenni per quasi tutte le mie registrazioni.

Oggi la musica registrata, grazie al web, viene ascoltata ovunque: smartphone, computer, webradio. Che significato ha incidere un cd per un’etichetta discografica? Ho sempre ritenuto che il disco rappresenti il punto di arrivo di un percorso, e che funga da testimonianza e pietra miliare sul proprio cammino artistico: il suo essere un'oggetto fisico, tangibile, gli conferisce una concretezza a mio avviso necessaria per poterne apprezzare il contenuto sonoro. Ho sempre pensato inoltre che il rapporto tra concerto e registrazione sia molto simile a quello che intercorre tra il teatro e il cinema: quest’ultimo permette al pubblico di leggere in maniera ravvicinata il volto di un attore, passando sì attraverso un processo di maggior “costruzione” rispetto al teatro, ma scolpendolo con maggior definizione. Così mi pare che sia anche per il CD rispetto all’esibizione dal vivo, e la sua essenza fisica è strettamente collegata a questo aspetto.

Quali sono i tuoi prossimi impegni concertistici?
Prevalentemente impegni sul podio delle orchestre di cui sono direttore principale o associato: Bartok, Weiner e Mozart a Clermont con l’Orchestre National d’Auvergne a metà marzo, Mozart e Ligeti a Monaco in aprile con Isabelle Faust e la Münchener Kammerorchester, sempre ad aprile due concerti in Austria con la Haydn Philharmonie, seguiti da registrazione, dedicati ai due fratelli Haydn; un programma tra Novecento storico e classicismo con la Filarmonica Toscanini a Parma a inizio maggio, il tutto inaugurato da un concerto di Passione alla settimana di musica sacra di Cuenca, in Spagna, alla testa dell’Orquesta Barroca de Sevilla e Giuseppina Bridelli.

Nel ringraziare il Maestro per la consueta cortese disponibilità aspettiamo nuovi e ulteriori Suoi contributi per una sempre maggiore diffusione anche fra il grande pubblico del repertorio barocco.

A cura di Francescantonio Pollice

CD
Interpreti: Imaginarium Ensemble, Enrico Onofri, Alessandro Tampieri,
Compositore: Georg Philipp Telemann
Passacaille Records, Rixensart, 2023
Numero di catalogo discografico PAS1126
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Descrizione:
Sharp violins proclaim / Their jealous pangs and desperation, / Fury, frantic indignation, / depths of pain, and height of passion, / For the fair disdainful dame” Così John Dryden nel dipingere il carattere degli strumenti musicali descrisse le compagini dei violini nel suo Song for St. Cecilia’s Day del 1687, più tardi musicato da Handel. Anni or sono questi versi mi ispirarono l’idea di un programma che racc... continua a leggere

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