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#tempocalmo: 5 domande a musicisti italiani in tempo di coronavirus: Andrea Sarto
1 - Come passa il suo tempo? Il tempo che passo non è solo mio, perché lo condivido con i miei famigliari. Sbrigo una parte delle faccende domestiche (la preparazione dei pasti, ciò che la precede, e ciò che la segue sono di mia stretta competenza - già da prima, intendiamoci :), seguo le attività ludiche o scolastiche di mia figlia mentre mia moglie lavora a distanza (poi ci invertiamo i ruoli a metà pomeriggio), preparo i corsi in streaming per i miei allievi e compongo. Si tratta di un tempo che cerchiamo di organizzare tutti insieme, essenzialmente centrato sulle esigenze di mia figlia e su quelle lavorative di noi congiunti. Ci sono colleghi e colleghe compositori e compositrici che, come me, hanno figli in età prescolare, e che vivono più o meno le nostre stesse nostre difficoltà, cercando le soluzioni migliori per affrontare questo periodo. Non è proprio un tempo calmissimo, a dire il vero. La ridefinizione dell'agenda famigliare è quasi all'ordine del giorno, ma tutto procede abbastanza bene, abbiamo preso il ritmo (beh, da lunedì 11 maggio in Francia ci de-confinano, e vi sapremo dire... 2 - Di cosa si sta occupando? Per quel che riguarda l'ambito professionale, faccio didattica a distanza con i miei allievi di musica "assistita al calcolatore " del conservatorio in cui lavoro. Per quel che riguarda la composizione il discorso è un po' più complesso. Come d'altronde è successo ad altri colleghi e colleghe compositori e compositrici, i concerti programmati sono saltati o posposti ad altra data (da fissare). I progetti sono quindi congelati. Questo però non significa che io rimanga inattivo: continuo a comporre, un po' per i musicisti che me le hanno richiesto dapprima del "confinamento" (fra cui il percussionista Simone Beneventi, per il quale sto scrivendo un pezzo per grancassa amplificata), un po' per me, e che saranno presentati in pubblico una volta che vi saranno le condizioni necessarie. Nella situazione attuale tutto è bloccato, e il settore musicale sta ricevendo dei colpi mortali. Molti musicisti che conosco si stanno muovendo per avanzare delle proposte concrete rivolte ai rispettivi governanti (e parlo non sono dell'Italia, ma anche della Francia) affinché si creino delle politiche culturali che possano effettivamente sostenere gli sforzi che intraprendono gli operatori del settore (strumentisti, cantanti, tecnici, registi, "intermittenti dello spettacolo", produttori, etc..), e che si possa ripartire col piede giusto. Per ora è terribile. Restringendo unicamente il pensiero al mondo della musica contemporanea, temo che un insieme di figure (compositori/trici, ensemble, solisti, etc...) che prima della pandemia si confrontavano con una certa difficoltà lavorativa, ora si ritroveranno ancora più in difficoltà. Si rischia davvero di finire dalla precarietà all'estinzione, come se si fosse messo in opera un vero e proprio darwinismo socio-culturale. Ci vuole coraggio, da parte di tutti, per evitare che questo processo di marginalizzazione prosegua il suo decorso funesto. 3 - Cosa propone di vedere e ascoltare della sua musica? Se volete potete ascoltare delle registrazioni sul mio profilo https://soundcloud.com/andrea-sarto, o sul mio canale youtube https://www.youtube.com/watch?v=Xf6bwvRPW-Y. Inserisco inoltre il link verso la composizione a dieci mani che il collettivo Nu/thing (cui appartengo) ha composto tre anni fa su commissione del Festival Milano Musica: si tratta de "I Mille Fuochi dell'Universo", suonata dall' mdi ensemble: https://www.youtube.com/watch?v=cvi53aLuil4. 4 - E della musica in genere? Vi consiglio il capolavoro della musica occidentale di tutti i secoli dei secoli (è un parere del tutto personale, prendetelo con molle): Claudio Monteverdi, "Vespro della Beata Vergine" https://www.youtube.com/watch?v=QJIwFO9A1f8. Ripropongo inoltre i lavori dei colleghi e delle colleghe compositori/trici che sul blog nuthing.eu abbiamo proposto all'ascolto dei lettori. Ma a parte la ovvia parzialità di quelle proposte, ascoltate i lavori di compositori/trici italiani/ne della mia generazione (diciamo nella forchetta 70's-80's): abbiamo poetiche diverse, proveniamo da contesti differenti, ma siamo tutti e tutte nella nostra piena maturità estetica. Non posso farne un elenco qui, cercate un po' fai voi stessa la ricerca, e avrete delle belle sorprese! 5 - Infine, qual è la composizione che ha cambiato la sua vita? Difficile rispondere, ci sono dei lavori che l'hanno fatto in momenti diversi, non particolarmente cruciali (o forse sì, ma non percepiti come tali). Retrocedendo nel tempo, il ciclo "Presque Rien" di Luc Ferrari; i "Professor bad trip" di Fausto Romitelli; "Mortuos plango, vivos voco" di Jonathan Harvey; il ciclo "les Espaces Acoustiques" di Gérard Grisey; le Cantate di J.S. Bach. Poi ci sono "Sinfonia" di Luciano Berio, l'Ottava di Mahler, il Messiah di Händel diretto da Harnoncourt, la Nona di Beethoven diretta da Solti. Pochissime opere liriche (l'opera non è esattamente "la mia tazza di té"), tra le quali l'"Elektra" di Richard Strauss occupa un posto importante. Vi metto qui un solo link, quello all'Aria del Soprano "Wie zittern und wanken" della cantata 105 di J.S. Bach diretta da Gardiner, la più bella musica dell'universo: https://www.youtube.com/watch?v=wNgJXpbr50M. Per quel che riguarda l'atto creativo personale, credo che la composizione che ha segnato un passaggio importante sia stata senza dubbio "I Mille Fuochi dell'Universo". © Cidim |