INTERVISTE



Il direttore dell'ensemble L’Homme Armé Fabio Lombardo ci racconta del Festival FloReMus
Foto: Ensemble L'Homme Armé
«FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze», il primo Festival dedicato al Rinascimento musicale a Firenze.

Com’è venuta l’idea di creare un Festival dedicato alla musica rinascimentale? Da moltissimi anni l’Associazione L’Homme Armé organizza una rassegna di concerti dedicati al repertorio della musica antica, che credo sia ormai una delle rassegne più longeve in Italia. Ci siamo però resi conto che negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva identificazione della musica antica con la musica barocca.
Nella creazione di questo Festival vogliamo focalizzare l’attenzione su un repertorio che ha caratteristiche molto diverse dalla cosiddetta musica barocca, oggi molto in voga. Inoltre, anche se in questo periodo il termine Rinascimento è abusato o usato con finalità diverse, volevamo sottolineare l’importanza della Firenze rinascimentale anche dal punto di vista musicale: tra Quattro e Cinquecento a Firenze sono successe cose importanti anche sul piano musicale. Questa prima edizione è dedicata proprio a questo periodo, diciamo dalla consacrazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore all’elezione di papa Leone X, il primo Papa Medici, un periodo nel quale potevano trovarsi fianco a fianco Brunelleschi e Dufay, Marsilio Ficino e Isaac.

Com’è articolato il Festival? Il festival «FloReMus. Rinascimento Musicale Fiorentino» si svolgerà a Firenze dal 2 al 10 settembre con manifestazioni tutti i giorni, alternando concerti e conversazioni. I concerti vedranno la partecipazione, oltre che de L’Homme Armé, anche di illustri ospiti quali Andrew Lawrence-King, il famoso arpista e direttore, Guillermo Pèrez e l’ensemble Tasto Solo, l'ensemble italiano La Lauzeta.
Le conversazioni su argomenti legati al tema del Festival saranno affidate a esperti e comunicativi musicisti e studiosi.
Parallelamente al Festival si svolgerà anche un corso sullo stesso tema, i cui docenti saranno alcuni dei membri de L’Homme Armé: Gian Luca Lastraioli, Gabriele Lombardi, Elena Cecchi, Alessandro Carmignani, Marcello Vargetto, Mya Fracassini, Paolo Fanciullacci, oltre al sottoscritto.

Può dirci qualche parola sui programmi dei concerti? Il concerto di apertura (Salve, flos tuscae gentis, 2/9) sarà presentato da L’Homme Armé e da La Lauzeta con un programma dedicato alla musica a Firenze al tempo di Brunelleschi, includendo il famoso mottetto di Dufay cantato nel 1436 in occasione della consacrazione della cupola brunelleschiana, e vari brani dal Codice Squarcialupi, uno dei numerosi tesori musicali conservati in città, in questo caso nella Biblioteca Medico Laurenziana.
Seguirà (Adieu, mes amours, 3/9) un recital di arpa rinascimentale in cui Andrew Lawrence-King, famoso virtuoso di arpa e direttore, presenterà un programma dedicato al repertorio strumentale del primissimo Cinquecento, principalmente ricavato dal repertorio vocale dell’epoca.
Poi un altro recital decisamente inconsueto, dedicato all’organetto (Los organos dizen chançones, 5/9), quello strumento che vediamo spesso raffigurato negli affreschi del Tre-Quattrocento, lo strumento di Francesco Landini, il famoso musico e teorico la cui lapide è ben visibile alla Basilica di S.Lorenzo. Quindi ancora ospiti con l’ensemble Tasto Solo (Keyes & Musiks, 6/9) con musiche coeve provenienti da manoscritti inglesi, in realtà musica lontana stilisticamente da quelle proposte negli altri concerti. Infine gli ultimi concerti con L’Homme Armé, che sarà impegnato in un programma dedicato ad un particolare tipo di musica polifonica usata soprattutto dai compositori fiamminghi alla fine del Quattrocento (Benedictus qui venit, 8/9) e, in chiusura (Nunc muta omnia, 10/9), un concerto monografico dedicato a uno dei compositori più importanti di quel periodo, Heinrich Isaac, chiamato a Firenze da Lorenzo il Magnifico, ma che in città è rimasto fino alla morte avvenuta proprio 500 anni fa.

Perché avete inserito anche le conversazioni? Crediamo importante dedicare degli spazi a dei momenti informativo-educativi. Soprattutto nel nostro paese può capitare che anche persone di una certa cultura sappiano di letteratura, storia dell’arte o filosofia, ma non sappiano niente di musica Nello specifico, il Rinascimento è studiato soprattutto nell’ambito dell’arte, dell’architettura e della letteratura, ma quasi mai in ambito musicale. Credo sia importante sapere che è stato, anche per la musica, un momento fondativo della musica a venire, e non è un caso che abbia influenzato diversi musicisti contemporanei, dei generi musicali più diversi. Pensiamo che gli argomenti che abbiamo scelto dovrebbero incuriosire gli appassionati: si va da “L’educazione musicale nel Rinascimento” (8/9) affidata ad un esperto come Stefano Lorenzetti, che ha dedicato un bellissimo libro all’argomento, al rapporto tra iconografia e ricostruzione degli strumenti musicali antichi (FrancescoGibellini, 9/9), dal rapporto di Isaac con i suoi potentissimi committenti (Gabriele Giacomelli, 4/9) alle curiose storie sul principe degli strumenti, il cornetto, incontro affidato ad uno dei più famosi costruttori al mondo di questo strumento, il pratese Paolo Fanciullacci (7/9).

Gli eventi si svologono in luoghi famosi della città? Più che famosi, direi molto significativi. Quattro concerti si svolgeranno nella splendida Biblioteca di Michelozzo presso il Museo di San Marco, il luogo dove ha operato Beata Angelico e dove ha vissuto Savonarola, mentre altri concerti e le conversazioni avranno luogo all’Istituto degli Innocenti, un luogo altrettanto significativo della Firenze rinascimentale, il primo luogo espressamente costruito per accogliere i bambini abbandonati. Vi è stato aperto da poco un bellissimo e nuovissimo Museo. www.hommearme.it

di Redazione
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