INTERVISTE



3 maggio 2013 - Intervista alla nuova Presidente del Conservatorio di Milano, Maria Grazia Mazzocchi
Dopo tre anni cambia il Presidente del Conservatorio di Milano. Arnoldo Mosca Mondadori, nipote del celebre editore, lascia infatti il vertice ma resta a guidare progetti che erano nati su suo impulso, in particolare l’Orchestra dei Popoli: formazione di bambini e ragazzi provenienti da tutto il mondo e residenti a Milano che fanno musica assieme sotto la guida dei migliori allievi dei corsi superiori del Conservatorio che vengono retribuiti con borsa di studio; per seguire al meglio il progetto è nata una fondazione ad hoc che non nasconde tra gli obbiettivi quello di poter suonare alla presenza di Papa Francesco. Un altro progetto condiviso con la Fondazione Casa della Carità e quello di corsi di musica destinati specificatamente a bambini rom che, anche in questo caso, come docenti hanno gli allievi dei corsi superiori.
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha nominato Maria Grazia Mazzocchi nuovo Presidente per il triennio 2013-2016. Il Prof. Profumo l’ha scelta all’interno della terna di nominativi che il Consiglio di Amministrazione del “Verdi” meneghino ha inviato e che comprendeva oltre al nome della Mazzocchi anche i due professori bocconiani, l’avvocato Giovanni Iudica e l’economista Roberto Ruozi. Milanese anche lei, classe 1945, ha iniziato la sua carriera di giornalista all'interno dell'Editoriale Domus, dove rimane fino al 1983 dopo aver fondato - nel 1982 - la Domus Academy, istituzione post-universitaria che si specializza nel design offrendo master di specializzazione alla cui frequenza si iscrivono giovani professionisti da tutto il mondo. Dal 2010 lascia ogni incarico in Domus Academy ed entra prima a far parte della Commissione di valutazione della didattica del Conservatorio di Milano, poi viene nominata componente dell'Anvur - l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca - per il settore dell'Afam: incarico che mantiene fino al mese scorso quando ottiene la nomina di Presidente dell’Issm.
Una vita per la formazione artistica, si potrebbe riassumere in una parola la lunga carriera finora svolta. Lei dunque sarà il Presidente durante l’Esposizione Universale del 2015, forse l’evento culturale più importante degli ultimi decenni per la seconda città d’Italia.
Certo, un evento importantissimo che il Conservatorio non vuole perdere e anzi, vuole essere centrale, con i suoi numerosi allievi e con i docenti di levatura internazionale. Per fare questo ritengo fondamentale sviluppare la rete di sinergie che si era creata con le strutture d’eccellenza ai tempi di Nando Dalla Chiesa Sottosegretario per l’Afam (2006-2008) quando a Milano si istituì il Polo “Milano Accademie” e che riuniva oltre al Conservatorio e all’Accademia di Brera anche istituzioni private come Domus Academy e l’Accademia del Teatro alla Scala; esperienza ormai conclusa che ha dato luogo a momenti di confronto importanti per tutte le istituzioni coinvolte e sulla quale io intendo fondare la rete di sviluppo dei progetti che nel giro di tre, massimo sei mesi dobbiamo predisporre per essere centrali nell’Expo 2015. Oltre a queste istituzioni ce ne sono altre, di comprovata eccellenza, penso alla Fondazione Teatro alla Scala, alla Triennale, alla Fondazione La Verdi, al Piccolo Teatro o al Fai con i luoghi che sono sotto la sua tutela quali partner di rilievo del Conservatorio Verdi per la progettazione di un festival urbano della durata di sei mesi. Milano è viva, è carica di cultura e noi abbiamo l’obbligo morale di portare la musica nelle strade, nelle piazze, non solo nei salotti buoni e di fare ogni cosa che ci è possibile, con i mezzi che abbiamo a disposizione e con quelli che riusciamo a reperire, per i nostri allievi che devono farsi conoscere anche al grande pubblico.
Il Conservatorio ha all’attivo un gran numero di concerti, esibizioni, stagioni, interne ed esterne alla sede stessa. Come vede e cosa prevede a proposito del rapporto tra la cittadinanza e il Verdi?
Abbiamo molti progetti di vera eccellenza artistica, quali il Festival Suona Francese a cui farà seguito il Festival Suona Italiano a Parigi, dove allievi strumentisti e compositori si cimentano in brani di repertorio o in composizioni originali di nostri allievi in prima assoluta in un confronto tra capitali della cultura e dell’arte: gli studenti sono belli! traspirano entusiasmo per l’arte, un entusiasmo contagioso anche alla cittadinanza, da quello che ho visto in questi ultimi anni, soprattutto per le impostazioni date dai due Presidenti che mi hanno preceduto e con cui mi sento in continuità: Arnoldo Mosca Mondadori e prima di lui, l’ex magistrato Francesco Saverio Borrelli (ora Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali non statale di Gallarate, provincia di Varese, n.d.a.). Vedo persone abituate a venire nel chiostro del nostro Conservatorio per fare una passeggiata o per andare a prendere una consumazione al bar interno, così da essere per qualche momento gomito a gomito con allievi e docenti e sentire parlare di musica e respirare l’aria piena di note che provengono da ogni angolo dell’ex convento.
Anche la biblioteca ha giornalmente all’incirca la metà dell’utenza che è esterna: esperti ma anche appassionati che impiegano saggiamente il loro tempo apprezzando la musica colta.
Quali sono le urgenze che le hanno rappresentato i componenti dell’Istituto dal punto di vista della struttura nella quale ha sede il Conservatorio e dal punto di vista dell’organizzazione interna?
In questo momento l’urgenza maggiore è rappresentata proprio dalla biblioteca e dall’archivio che ospita fondi di primaria importanza per la storia della musica (uno per tutti: abbiamo il diploma di Giacomo Puccini), che ormai necessitano di lavori di somma urgenza per la risistemazione interna ed esterna, purtroppo si registrano anche infiltrazioni d’acqua nei giorni di forte pioggia. Per questo abbiamo ricevuto i primi stanziamenti, non sufficienti a coprire l’intero importo dei lavori, che comunque ci consentono di partire con i lavori di adeguamento. Voglio per questo ringraziare la Provincia di Milano che in questi anni non ha mai fatto mancare il proprio supporto, anche in occasione del mio insediamento e del saluto all’amico Arnoldo Mondadori quando il Vicepresidente Maerna ha voluto rivolgerci una lettera di saluto non formale ricordando che la Legge riconosce come bene culturale "tutto ciò che costituisce una testimonianza, storicamente significativa, della civiltà umana"; Provincia che è partner istituzionale insostituibile per il nostro ruolo nella comunità lombarda.
Parlando della comunità lombarda quali sono i rapporti esistenti con gli altri conservatori?
Abbiamo ottimi rapporti con altri conservatori, in particolare con il Marenzio di Brescia e con il Martini di Bologna. Con il Conservatorio del capoluogo emiliano-romagnolo abbiamo un progetto di ricerca sulla musica sacra, anche questo progetto partito per volontà di Mondadori. “Tomo quarto” questo è il nome del Centro Studi del quale è possibile seguire i progetti di ricerca anche on-line sul sito www.tomoquarto.it. Inoltre grazie anche al rapporto che intercorre tra me, Mondadori e Borrelli stiamo valutando l’attivazione di scambi didattici ed artistici tra il Verdi e il Puccini di Gallarate.
Insomma un programma non indifferente di iniziative tutte volte a esplicitare il più possibile le qualità degli studenti di conservatorio. Per dedicarcisi a tempo pieno ha deciso che lascerà la maggior parte degli incarichi attuali. Di cosa però continuerà ad occuparsi?
Un progetto che mi sta molto a cuore è l’Associazione “Saveria Antiochia Omicron” che ho fondato con altri nel 2006 a Milano ed è essenzialmente  un’alleanza fra associazioni che operano nella lotta alla malavita, in particolare Libera, e OMICRON, l’Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord. L’Associazione S.A.O. ha sede in uno spazio messo a disposizione dalla Provincia di Milano dove è possibile fare riunioni e anche incontri pubblici. Le tematiche di cui si occupa sono: mafia e antimafia, diritti umani e civili, educazione alla cittadinanza e alla legalità. In particolare sta prendendo avvio un progetto di ricerca sulla nuova destinazione dei beni sequestrati alle mafie: non di rado infatti possono passare anche 7-8 anni prima che immobili o altri beni sequestrati entrino effettivamente nella disponibilità di enti associazionistici che li trasformano in luoghi o mezzi di promozione sociale; in particolare penso alle purtroppo immancabili zone disagiate all’interno di Milano e nell’hinterland dove ambienti riconvertiti a strutture per l’insegnamento dell’arte e della musica costituirebbero un vero baluardo di legalità e un’ancora di salvezza per molti giovani che purtroppo vivono in situazioni di degrado a volte davvero sconvolgente.

Francesco Palombi

 

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