Aus Europa




NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Mirco De Stefani - compositore
Paul Celan - autore fonte letteraria
ORGANICO:
soprano, violoncello


ANNO:
2008
DURATA:
3' 10''
FORME:
vocale e strumento solo


PRESENTAZIONE:
Canto sopra il Preludio della I° Suite per violoncello di J.S. Bach dalla poesia Ich habe Bambus geschnitten di Paul Celan.
Nel corso degli anni il ricordo di una poesia può affiorare alla mente ed evocare sentimenti e sensazioni che si traducono in immagini musicali: la forza dei versi incontra quella volontà di emergere che spinge il pensiero musicale a concretizzarsi in forme e sviluppi altrimenti latenti e quasi sepolti nelle pieghe dell’inconscio. È il caso della poesia Ich habe Bambus geschnitten (Ho tagliato bambù), tratta dalla raccolta Die Niemandrose (La rosa di nessuno) di Paul Celan (1920-1970), pubblicata nel 1963. I celebri versi – una vera e propria icona poetica del Novecento – sono stati per me luogo di rispecchiamento della scrittura musicale: Adagio a Celan (1998) per organo; Celan, dalla suite Viandanti per violino (1999); XII Preludi per violoncello (2000). In quelle composizioni il testo poetico fungeva da substrato ipogrammatico per il tessuto musicale: invisibile traccia, impercettibile presenza di una parola subliminale che il poeta donava come “violenza patita e sedimentata sulla pagina nella stigmata dei suoi terribili rebus, quasi detriti dell’innominabile massacro” (Zanzotto).
In Aus Europa (Dall’Europa), composta nel 2008, il testo è interamente intonato e assume la forma di un Corale che si dispiega sopra e dentro un’icona della cultura musicale europea: il Preludio della I° Suite per Violoncello di J.S. Bach. Come canne di bambù, le note del canto si immergono nell’humus fecondante del violoncello-placenta, nelle acque del fiume musicale bachiano, porgendo all’ascolto la parola poetica divenuta melos. E questa costruzione di canto, parola e armonia, è nata quasi inavvertitamente, trovando nella voce e nelle mani di Cristina Nadal l’interprete più sensibile.
Ecco il testo della poesia, con la versione italiana di Giuseppe Bevilacqua:
Ich habe Bambus geschnitten:
für dich, mein Sohn.
Ich habe gelebt.
Diese morgen fort-
getragene Hütte, sie
steht.
Ich habe nicht mitgebaut: du
weißt nicht, in was für
Gefäße ich den
Sand um mich her tat, vor Jahren, auf
Geheiß und Gebot. Der deine
kommt aus dem Freien – er bleibt
frei.
Das Rohr, das hier Fuß faßt, morgen
steht es noch immer, wohin dich
die Seele auch hinspielt im Un-
gebundnen.

Ho tagliato bambù:
per te, figlio mio.
Ho vissuto.
Codesta, che domani sarà
altrove, capanna, ora
regge.
Non diedi mano a costruirla: tu
non sai in quali
vasi io misi, anni addietro,
la sabbia che mi stava intorno
per ordine e decreto. La tua
nasce libera – libera
rimane.
La canna, che prende piede qui, domani
s’inalza pur sempre, ovunque
l’anima ti possa spingere fuori
d’ogni vincolo.


“Celan benedetto da Bach e da Hölderlin, benedetto dai Chassidim”: con queste parole Nelly Sachs salutava il poeta rumeno, ebreo di lingua tedesca che aveva scelto Parigi come luogo della quotidianità, ma che “aveva dimora esclusiva in una sua fedeltà incatenata ad una Parola che, per di più, si configurava per lui nella materna/assassina lingua tedesca” (Zanzotto). Come è noto, dopo lo sterminio della sua famiglia ad opera dei nazisti, Celan non reagì al rimorso di essere sopravvissuto e trovò la morte nelle acque della Senna. Ecco allora che la storia tragica e sublime dell’Europa ci consegna, nelle figure emblematiche di Bach e Celan, nella musica e nella poesia, nel passato e nel presente, il messaggio positivo di una inesausta ricerca di libertà: il testamento spirituale di Celan al figlio Eric e l’augurio a tutti noi, figli d’Europa, di conseguire e difendere una libertà fuori da ogni vincolo, costruita giorno per giorno, piantata come le canne leggere e flessuose di una capanna scossa dal vento, protesa verso un comune domani, per sempre libero da ordini e decreti. Solo da qui, dall’Europa e dalla voce dei suoi Spiriti fondatori, è oggi possibile percepire l’eco di questo messaggio: nei tempi attuali, in cui ogni certezza e ogni confine sembrano crollati, dove le sabbie dell’intolleranza, della barbarie e della devastazione minacciano ancora di soffocare le coscienze. Mirco De Stefani



Registrazioni

Titolo:
inVolo
:
2012
Interpreti:
Cristina Nadal (soprano e violoncello)