Com a tua voz

COM QUE VOZ
Com que voz chorarei meu triste fado,
que em tão dura prisão me sepultou,
que mor não seja a dor que me deixou
o tempo, de meu bem desenganado ?
Mas chorar não se estima neste estado,
onde suspirar nunca aproveitou ;
triste quero viver, pois se mudou
em tristeza a alegria do passado.
De tanto mal a causa é amor puro,
devido a quem de mi tenho ausente
por quem a vida, e bens dela, aventuro.

Ridare voce al sublime, rivisitare e cesellare un brano che già trasuda nostalgia ed estasi è un’impresa azzardata e rischiosa. E’ una sfida con se stessi più che con il già consacrato trionfo.
La mia rilettura, difatti, non strumentalizza la perfezione sonora del celebre, piuttosto vuol essere un omaggio, una trasposizione il più possibile fedele alle emozioni.
Mi sono cimentato in questa impresa vestendo i panni di sarto e traduttore più che di compositore.
La lingua nella quale ho “tradotto” questo brano d’altissima tensione è semplicemente la mia.
In essa si schiude la mia personalità musicale e la purezza della voce dà forma al mio suono.
Ho tagliato e cucito piccoli lembi di splendida stoffa lirica in note, ho usato i miei colori e le mie forme per evocare il tumulto delle parole in musica.
Il “mio” Com que Voz è l’espressione del mio linguaggio alla luce dalle intense emozioni suscitate dal pezzo. Il mio Com que Voz si articola in due tecniche vocali.
La prima è concentrata sulla ricostruzione del testo: dalle consonanti non vocalizzate si procede verso le vocali. La seconda crea dei volumi spirali in cui le parole assumono una forma vorticosa, veloce e molto dinamica.
La rapidità della dizione costruisce le parole, come una seta variopinta che definisce i contorni di un corpo in movimento, seguendone il fremere.
Il suono vocale è un insieme di sillabe di parole differenti, pronunciate talmente rapidamente da dare l’impressione a chi ascolta che si tratti di un unico lemma.
La musica non segue il significato del testo in maniera didascalica, ma lo crea. Essa è tesa, nelle intenzioni di chi scrive, a suscitare le forti emozioni del celebre, senza la pretesa di irradiare con la luce di un raggio, un Sole che già splende.