Cori di Boezio




NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Mirco De Stefani - compositore
ORGANICO:
12 voci maschili a cappella


ANNO:
2021
DURATA:
63' 00''
PRESENTAZIONE:
Con i Cori di Boezio si conclude la trilogia realizzata per l’Ensemble Odhecaton e dedicata alla polifonia maschile a dodici voci. Assieme a queste musiche, il ciclo comprende il Canto XXXIII del Paradiso e le Canzoni dal Monte Ventoso, opere ispirate a Dante e Petrarca. I testi dei Cori sono tratti dai Carmi del De Consolatione Philosophiae di Severino Boezio. In particolare, i Cori I-IV corrispondono ai Carmi I, II, V, VII del Libro Primo, il Coro V al Carme VIII del Libro Secondo, il Coro VI al Carme IX del Libro Terzo, il Coro VII al Carme VI del Libro Quarto. Come si vede, il Libro Primo offre il testo a quattro delle sette composizioni corali. Esse sono abbinate a forma di risposta tra Boezio e Filosofia: i Cori I e III esprimono il canto di Boezio, i Cori II e IV sono la voce di Filosofia che interloquisce con l’Autore. I rimanenti tre brani musicali esprimono il canto di Filosofia. Il senatore di Roma e filosofo Severino Boezio compose la sua ultima opera attorno al 524, quando era ingiustamente rinchiuso a Pavia in attesa della condanna capitale decretata dal re Teodorico. La Consolatio, articolata in cinque Libri, è un prosimetro in cui trentanove carmi poetici si alternano ad altrettanti testi in prosa. L’Autore, nella disperazione del luogo di prigionia, immagina l’incontro con Filosofia, sua nutrice e consolatrice, che lo illumina, lo istruisce e lo indirizza per gradi alla contemplazione della Verità. I sette Cori sono una serie di inni in cui la polifonia delle dodici voci mette in musica i versi latini che con raffinata sapienza Boezio svolge nelle più varie metriche della poesia classica, dal distico elegiaco al dimetro anapestico, dall’adonio all’esametro dattilico. La musica riverbera e trattiene nelle sue armonie, nota per nota, gli echi del perduto canto monodico, sospeso, parola per parola, nei suoni delle singole voci che percorrono la partitura in un movimento quasi inapparente di tipo antifonale. Tessere di suoni formano un vasto mosaico di colori e di luci che restituiscono, nel dispiegarsi delle armonie e dei lenti melismi, quell’atmosfera di lontananza immota che rimanda alla solitudine del prigioniero. Gli inni, in cui le musiche sembrano evocare l’antico melos, cantano soprattutto la visione ciclica dell’Eterno, della pace che apporta la contemplazione del Cosmo nel suo ordinato divenire, immagine della perfezione e dell’amore dove principio e fine coincidono. Una visione superiore della vita e della storia emerge da queste polifonie dall’andamento sostenuto e ineluttabile: musica e poesia sollevano l’uomo dalle miserie della vita terrena e lo proiettano nel territorio dello spirito, nel luogo assoluto dove il canto si fa invocazione alla divinità:
Da’, o Padre, alla mia mente di ascendere all’augusta sede, concedi di vedere la fonte del bene,
concedi di trovare la luce,
e di figgere in te, ben chiari, gli sguardi dell’animo.
Sgombra le nebbie e i pesi della massa terrena
e brilla nel tuo splendore: ché tu sei il sereno,
tu sei il riposo, la pace dei pii; veder te è il fine;
tu sei principio, motore, guida, via e termine insieme.


Nell’avvicinarsi dei millecinquecento anni dalla sua composizione, la Consolatio Philosophiae di Severino Boezio, dopo aver fondato, attraversato e nutrito della cultura greco-romana la spiritualità dell’Occidente cristiano, ancora ci parla attraverso la musica che all’interno delle forme poetiche ha cercato ispirazione e necessità di presenza.


NOTE:
Da sette carmi del De Consolatione Philosophiae di Severino Boezio, nei 1500 anni dell’opera



Esecuzioni

Esecuzione dal vivo
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Prima esecuzione assoluta
Titolo:
Follina e Le Sorgenti d’Europa – Cori di Boezio
Interpreti:
Ensemble Odhecaton (ensemble), Paolo Da Col (direttori di coro)
Data:
04 05 2024
Luogo:
Abbazia Santa Maria Città* Follina, Treviso
Emittente o ente organizzatore:
Comune di Follina, sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo