Il sogno di una cosa




SOTTOTITOLO:
Dramma civile in un prologo e sette scene per soli, ensemble vocale e ensemble strumentale


NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Mauro Montalbetti - compositore
Marco Baliani - autore testo
Fondazione Teatro Grande di Brescia - committente
ORGANICO:
attore, soprano, danzatori, coro a 6 voci (soprano, mezzosoprano, contralto, tenore, basso), Flauto e flauto basso, clarinetto e clarinetto basso, pianoforte e tastiera, percussioni (vibrafono, 2 piatti sospesi, 2 tmtom, gran cassa, tamtam), chitarra elettrica, casso elettrico, violino, viola, violoncello, contrabbasso


ANNO:
2014
DURATA:
80' 00''
FORME:
teatro musicale


PRESENTAZIONE:
"…sono qui con voi, perché sia voce
La mia dentro le vostre
Voce dimenticata…" Pierluigi Cappello

Il Sogno di una cosa è nata dal personale desiderio di ricordare dopo quarant’anni con un forte atto di memoria collettiva ciò che di terribile accadde quel giorno in Piazza della Loggia, quell’atto vigliacco, criminale, quella distruzione della vita che segnò indelebilmente la coscienza di una città, la mia città. E’ divenuta in breve tempo un’opera corale, grazie al prezioso e lungo lavoro svolto con Marco Baliani e Alina Marazzi.
In quest’opera la parola, il suono, i corpi e le immagini creano una polifonia di linguaggi che caratterizza la nostra “ricomposizione dell’infranto”, la nostra richiesta di non dimenticare, di ricominciare. Di quella terribile giornata, è rimasta la registrazione del comizio in piazza, interrotto dallo scoppio della bomba con le voci del caos e della disperazione che ne seguirono: è un documento unico che fissa l’attimo della strage in una dimensione sonora. Noi vorremmo che quell’interruzione, quella rottura di vite e di senso non fosse un fermo immagine del passato ma si trasformasse in un atto di civile riflessione collettiva nel luogo simbolo della polis, il Teatro.
Formalmente l’opera procede attraverso differenti quadri scenici in cui si focalizzano tematiche e domande, senza costruire un racconto lineare.
La musica segue questa architettura drammaturgica cristallizzando l’emozione per scarti improvvisi, per contrasti, attraverso la rilettura di registri linguistici diversi tipici degli anni settanta: dalla musica d’avanguardia al rock progressive, dal free jazz, alla canzone popolare. Questi linguaggi entrano talvolta in collisione con squarci corali, in cui evidente è il riferimento al grande madrigalista bresciano del cinquecento Luca Marenzio. L’obiettivo di questa eterogenea ma rigorosa partitura (dal punto di vista armonico e timbrico vi è un controllo assoluto dei materiali che convergono tutti in una serie di spettri armonici fondamentali) è quella di amplificare una drammaturgia creata da azioni sceniche cantate, danzate, recitate con immagini proiettate su mutevoli superfici.
Grazie alla coraggiosa partecipazione della Fondazione Teatro Grande, della Casa della Memoria e di altri singoli cittadini, quest’opera si è potuta realizzare, il loro sostegno e le loro testimonianze sono stati preziosi, uno stimolo continuo a migliorare il lavoro, a loro rivolgo la mia più sincera gratitudine. Mauro Montalbetti




Esecuzioni

Esecuzione dal vivo
.
Prima esecuzione assoluta
Interpreti:
Alda Caiello (soprano), Marco Baliani (attore e regia), Alina Marazzi (regia video), Coro Costanzo Porta (coro), Antonio Greco (maestro del coro), Sentieri selvaggi (ensemble), Carlo Boccadoro (direttore)
Data:
09 05 2014
Luogo:
Teatro Grande, Brescia - Italia
Emittente o ente organizzatore:
Fondazione Teatro Grande di Brescia
Note:
Produzione in coproduzione con Fondazione Teatri di Reggio Emilia, in collaborazione produttiva con Piccolo Teatro di Milano e Ied.Milano e in collaborazione con Casa della memoria di Brescia, Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi di Milano


Edizioni a stampa

Partitura
Editore:
RaiTrade, Roma