Fedra




SOTTOTITOLO:
opera lirica in un atto


NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Maurizio Agostini - compositore
ORGANICO:
soprano, mezzosoprano, 2 tenori, baritono, orchestra (ottavino, 2flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, 2 tromboni, arpa, timpani, percussioni, archi), corpo di ballo


DURATA:
75' 00''
FORME:
Opera


PRESENTAZIONE:

Argomento
Fedra, moglie di re Teseo in guerra da ormai sette anni, è da tempo turbata dal ricorrere di uno strano sogno, carico di mostruose immagini, allusivi rimandi ad ataviche colpe. L’incubo le si ripresenta anche nel giorno delle nozze di Ippolito, figliastro cui la donna è attratta da una morbosa passione che la porta a uccidere, per sostituirsi a lei, la vergine eletta come sposa. L’espediente di Fedra per conquistare il giovane sortisce un effetto opposto a quello sperato: questi fugge via inorridito al di lei racconto del misfatto e delle insane motivazioni che ne sono state origine scaturente. All’inaspettato rientro di Teseo dalla guerra, Fedra cade nella più nera angoscia. Al marito si mostra in un primo momento fredda e misteriosamente distaccata, per poi arrivare a confessargli falsamente di aver subito violenza da Ippolito. Come prova dell’oltraggio subito indica al re la presenza della spada del giovane a terra nella stanza. Cieco d’odio, Teseo maledice il figlio invocando Poseidone. Si scatena subito un fortissimo maremoto in cui Fedra riconosce le sue terribili visioni oniriche. Alla fine, tutto è devastato, nessuna traccia di Ippolito. Teseo, in principio fiero della morte del colpevole, in un secondo momento versa lacrime di pentimento. D’improvviso entra straziato Ippolito che, in fin di vita, perdona il tremendo atto del padre per poi spirare, invocando la pura amata dea Artemide. In un folle atto di gelosia e ribellione Fedra confessa tutta la verità sulla vicenda e, in un estremo atto, si congiunge ad Ippolito ferendosi mortalmente al cuore con la spada del giovane.


Introduzione
Fedra è un atto unico dove protagonista è un amore perverso e impossibile, frutto di una colpa atavica che vede come ultima catartica vittima il personaggio da cui il titolo. Da sempre convinto della perenne attualità del mito classico, fedele custode dell’essenza di ogni umano sentimento, nella mia versione di esso mi sono ispirato alle sublimi interpretazioni che ne hanno fatto Euripide, Seneca, Racine e D’Annunzio. Dal punto di vista musicale, frammenti melodici caratterizzanti la natura dei principali personaggi, convergono in un sottile gioco intervallare che crea una sorta di ambiguità dei centri armonici. Le funzioni tonali sono così costantemente adombrate da concatenazioni accordali e dall’ uso di scale particolari che, rappresentando l’antica maledizione che si ripercuoterà su Fedra, interagiscono con i contenuti simbolici dell’intera partitura, modificandone i significati. Immagino un dittico che possa vedere affiancata Fedra alla mia precedente opera in un atto Mandragola. Seppur di generi, contenuti e mondi totalmente opposti, le due opere possono trovare unità nella figura tematica e simbolica della maschera, del travestimento, dell’ambiguità .

Maurizio Agostini




Esecuzioni

Esecuzione dal vivo
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Prima esecuzione assoluta
Titolo:
Progetto "Caruso Giovani"
Data:
18 09 2007
Luogo:
Teatro Moderno, Lastra a Signa - Italia
Emittente o ente organizzatore:
Associazione Musicale "E. Caruso)
Note:
Coordinatore del progetto Mario Del Fante
Direzione artistica e regia Rolando Panerai