Intrans




SOTTOTITOLO:
(The owls are not what they seem)


NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Lorenzo Romano - compositore
ORGANICO:
2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti in si bemolle (II anche clarinetto basso in si bemolle), 2 fagotti, 2 corni in fa, 2 trombe in si bemolle, 3 timpani, lastra del tuono, conga drum, woodblocks, sizzle cymbal, vibrafono, campana tubolare, lion's roar, archi (violini I, violini II, viole, violoncelli, contrabbassi)


ANNO:
2010-2011
DURATA:
10' 00''
FORME:
Sinfonica


PRESENTAZIONE:
INTRANS utilizza due differenti spettri (di MI e di SIb), che, attraverso piccole variazioni, divengono sempre più simili. Per ottenere questo risultato, ho lavorato con “Open Music”, software di assistenza alla composizione. Con questo programma ho calcolato sedici parziali per ogni nota fondamentale, poi, tenendo fermo il sedicesimo parziale di ogni spettro, ho fatto due diverse operazioni di distorsione. Abbassando per gradini di semitono la nota fondamentale del primo spettro (su MI), l’ho allungato sempre di più. Dall’altra parte, ho compresso il secondo spettro (SIb) innalzandone la sua fondamentale sempre nella stessa maniera. Ho ottenuto così quattordici spettri differenti (due reali, sei allungati e sei compressi) fino ad arrivare ad avere due spettri (uno allungato e uno compresso) con le loro note fondamentali scambiate rispetto all’inizio. Questi due accordi “transgender” rappresentano la fine di tutto il cammino armonico del pezzo. Il sottotitolo è una riproposizione della frase chiave di “Twin Peaks”, un cupo telefilm creato da David Lynch pieno di personaggi ambigui e situazioni noir. Alla fine della storia, Dale Cooper, il personaggio principale che investiga su degli omicidi, e Bob, lo spirito maligno di Twin Peaks, diventano la stessa persona. Si può aggiungere, che il titolo INTRANS ricorda anche la “Trance”. Il pezzo è costruito con delle figure musicali che si ripetono ostinatamente a differenti velocità come se fossero dentro una grande macchina generatrice di loops.