#tempocalmo: 5 domande a musicisti in tempo di coronavirus: Gaia Bergamaschi
Gaia Bergamaschi , flautista
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
In questi mesi, nonostante ci sia poco da fare, ho cercato di sfruttare al meglio il mio tempo e ne sto approfittando per studiare ed ampliare il mio repertorio. Fortunatamente a inizio settembre avrò un paio di concerti e sembra che anche le audizioni ricominceranno a partire da questo autunno.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Sí, a maggio ho partecipato all'EUROFLUTE Solo Competition organizzato dall'AFE (Asociación de Flautistas de Espana). Ciascuna prova si è svolta online. Le esecuzioni che ho proposto in prima prova e in finale sono ancora su youtube. E' stato bello vedere come, in un momento tanto difficile, il mondo della musica si sia adoperato per non lasciare soli i giovani e dar loro invece la possibilità di continuare a mettersi in gioco.
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Io penso che nel breve termine l'offerta musicale sarà prevalentemente cameristica, data l'esigenza corrente di utilizzare organici ridotti. Le orchestre stanno ricominciando a suonare, ma ancora non si parla di organici sinfonici. Tuttavia spero e credo si possa tornare alla normalità, anche se dovremo pazientare ancora un po'. Nel frattempo si dovrebbe pensare alla fruizione di musica dal vivo in spazi aperti. 
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Tutto l'ambiente musicale, compresi i giovani, sta soffrendo molto durante questi mesi, nonostante la proposta di numerose iniziative online. La musica comunque è stata compagna fidata per tutti durante questi giorni di chiusura, e ancora di più ci si è resi conto di quanto sia un bene prezioso e vada salvaguardato. Ripartire si può, e sono convinta che i musicisti e anche il pubblico saranno più entusiasti di prima nel farlo, ma la ripartenza delle attività concertistiche necessiterà di un molto maggiore e concreto sostegno rispetto a prima, anche e soprattutto in presenza di una congiuntura economica non favorevole. 
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Credo che tutti abbiamo notato durante questo lungo lockdown che l'ascoltare musica in streaming dalle nostre case non sia minimamente paragonabile all'esperienza di vita che viene a rappresentare un concerto, poiché la musica è condivisione e necessita di un destinatario.

© Cidim