#tempocalmo: 5 domande a musicisti in tempo di coronavirus: Francesco Polletta
Francesco Polletta , flautista
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Come molti, ho cercato, in questo particolare periodo, di sopperire la monotonia giornaliera imponendomi una scansione ben organizzata della giornata, dedicando più ore di studio verso il miei due fedeli “ amici “: flauto ed ottavino, perfezionando e studiando brani di repertorio anche talvolta meno eseguiti intervallati dai fatidici passi orchestrali richiesti in audizioni, successivamente impegnandomi nello smart working caratterizzato dalla DAD per poi rigenerarmi attraverso una salutare pedalata sui rulli in mountain bike, accompagnata dall’ascolto di buona musica. Avendo prezioso tempo libero, ho approfittato anche per completare e creare nuove trascrizioni ed arrangiamenti per varie formazioni strumentali.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Fin dagl’arbori del mio percorso musicale, tra le caratteristiche che mi hanno da sempre affascinato è stato: “ far musica insieme “ e “ trasmettere attraverso i suoni “, due fattori che ahimè, manchino a noi musicisti e alla nostra società ma grazie all’aiuto della tecnologia, siamo riusciti, se pur in parte, a sopperire. Perciò, anch’io, mi sono impegnato divertendomi, a realizzare piccole esibizioni a distanza pubblicandole in rete, grazie alla collaborazione in primis della mia fidanzata, anch’essa musicista (violista) e successivamente di numerosi amici/colleghi. Inoltre, ho contribuito con molto piacere, alla registrazione di un brano eseguito a distanza, con L’Orchestra di Fiati città di Ferentino diretta dal M° Alessandro Celardi.
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Senz’altro dovremo adeguarci e convivere con le serrate normative antiCOVID-19 previste ma sarà fondamentale, sono dell’avviso in questo periodo “ delicato “, anche riprendere al più presto le più variegate attività musicali facendo fronte all’emergenza con organici ridotti come del resto molti enti lirico/sinfonici stanno attuando, valorizzando e proponendo il vastissimo repertorio, molto interessante, di musica da camera. Lastagione estiva favorirà certamente i concerti all’aperto ma sono fiducioso che al più presto, torneremo ad ammirare la straordinaria atmosfera dei teatri e sale da concerto.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Ci vorrà del tempo prima di una graduale e attesa ripresa, come del resto in altri settori lavorativi. Molti giovani, vivendo situazioni di precariato, si ritroveranno in condizioni davvero difficili, perciò, saranno loro ad essere maggiormente sostenuti. Sarà fondamentale promuovere e incentivare concerti ed eventi musicali di ogni tipo e solo così, potremo arginare una crisi ancora più evidente che purtroppo è da anni presente nel settore cultura.
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Per esprimersi nel miglior dei modi, da sempre musicisti hanno avuto bisogno di pubblico, perciò: “ caro pubblico frequentate teatri, sale da concerto, luoghi adibiti a concerti ecc. affinchè possiate anche voi arricchire ed arricchirvi, fornendo un bene comune e dimenticavo... Ricordatevi sempre di spegnere il vostro cellulare “.

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