#tempocalmo: 5 domande a musicisti in tempo di coronavirus: Domenico Alfano
Domenico Alfano , flautista - Primo Flauto del Teatro Comunale di Bologna e dell’omonima Filarmonica
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Durante il lungo lockdown ho continuato a studiare dedicandomi al repertorio che avevo a lungo trascurato per seguire i miei impegni con l’orchestra, ma dopo qualche settimana lo sconforto per quello che stava accadendo ha rischiato di prendere il sopravvento. Poi l’idea di sfidare i miei allievi dell’Accademia del flauto di Bologna a studiare la Suite per flauto solo di Jean Francaix ha funzionato (credo anche per loro) e cosi ci siamo fatti compagnia per 6 stimolanti settimane.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
No. Non mi piace, la musica digitale mi annoia. È un’altra cosa, per me la musica è dal vivo.
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Terminata l’emergenza chi ama la musica tornerà a seguirla dal vivo, così come chi ama la pittiura tornerà nei musei. Gli altri resteranno al computer.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Nessun futuro in Italia, purtroppo. I più bravi dovranno emigrare. Se in Italia si riuscisse a raggiungere un equilibrio tra il numero degli istituti di formazione musicale e quello delle orchestre sicuramente qualcosa cambierebbe, ma bisogna far presto, ho già visto troppe generazioni perdute. I nostri giovani musicisti si rivolgano alle istituzioni, e chiedano con forza il rispetto dell’art. 4 e dell’art. 9 della Costituzione Italiana!
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Non vedo l’ora di riabbracciarli! A Bologna abbiamo un migliaio di abbonati e con alcuni ho un rapporto diretto, ci siamo sentiti anche durante l’isolamento. Non esagero se dico che ci vogliamo bene, come a “uno di famiglia”. Non ci accomuna il sangue ma l’amore per la musica, chi al di qua, chi al di la del palcoscenico, partecipiamo al miracolo dei suoni e dell’armonia che è l’eredità dei Grandi e ne siamo consapevoli. Li ringrazierò sempre, perchè danno un senso alla mia vita di studio del flauto per chi se no?

© Cidim