#privilegiodeltempo: 5 domande agli operatori musicali per il dopo coronavirus: Danilo Rossi
Danilo Rossi - direttore artistico Associazione Musicale Bruno Maderna
1) Quali elementi dell’attività dello “Spettacolo dal vivo” vorreste che fossero maggiormente valorizzati nel prossimo decreto?
L' elemento che dovrebbe essere valorizzato a mio avviso prima di qualunque altro è la creazione di pubblico ossia trovare il modo per avvicinare il più possibile il pubblico all'evento dal vivo in quanto parte integrante dello spettacolo. Avvicinare il pubblico, farlo diventare protagonista, portarlo per mano in una esperienza di condivisione dello spettacolo, far parte dello spettacolo stesso. In questo senso sarebbe opportuno inventarsi strumenti legislativi che permettano al pubblico di operare per lo spettacolo direttamente, sostenendo il volontariato nelle varie forme ma incentivando i giovani, ma non solo, a partecipare. Ad esempio perché non pensare la possibilità di indirizzare il servizio civile volontario oltre che giustamente verso il terzo settore, anche verso le associazioni culturali ed artistiche con il compito di creare aggregazione, interesse verso gli eventi? Così come sarebbe molto utile secondo me dotare le Associazioni culturali di uno strumento automatico di finanziamento che prescinda dal Fus.
2) Quali pensate possano essere le azioni da intraprendere per potenziare la divulgazione della cultura musicale soprattutto rispetto al mondo dell’istruzione, dagli asili nido all’università?
Come secondo punto sarebbe utile creare una sorta di obbligo delle scuole tutte, dalle scuole di musica ma anche delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado a partecipare agli eventi nelle forme più svariate, come pubblico ma non solo, come fruitori ma anche come parte integrante del progetto. Ovviamente vanno create le situazioni perché questo sia possibile. Come ForlìMusica ogni anno diamo la gestione di uno dei concerti del cartellone al Liceo Musicale Statale della città. L'Istituto usa questo progetto come alternanza scuola-lavoro. I ragazzi, coadiuvati da noi, gestiscono dalla A alla Zeta l'evento. Vi assicuro che questa è una delle più belle esperienze che ho vissuto, collaborando con i giovani rendendoli protagonisti.
3) Qual è la vostra opinione circa le iniziative che un’Istituzione musicale può indirizzare alla formazione del pubblico, in particolare agli adulti?
Penso che l'istituzione musicale abbia il compito, direi il dovere di andare verso la gente. Dobbiamo a mio parere essere noi organizzatori, noi artisti, noi ideatori di eventi ad andare verso le persone. Nell'era di internet è facile chiudersi in casa visto che il computer ti permette di vedere qualsiasi cosa. Dobbiamo avere la costanza e la forza di non aspettare che il pubblico venga da noi. Proviamo ad andare noi verso il pubblico. Faccio un esempio: se una scuola, un circolo ricreativo, un parco coinvolge tante persone già per il solo fatto di esserci, proponiamo al parco al circolo, alla scuola eventi che portiamo noi da loro. Questo crea interesse ma certamente dovremo essere disponibili a suonare magari in posti non proprio idonei, in location strane. Dovremo sporcarci le mani, ma questo è il futuro.
4) Quali azioni di valorizzazione del sistema produttivo musicale italiano pensate possano essere messe in campo?
Sono sempre stato convinto che la valorizzazione del sistema produttivo musicale debba partire dal basso, dalla continuità, dalla costanza degli eventi su più piani. L'evento "bomba atomica" crea solo deserto. Non sono gli eventi sporadici a creare interesse, l'interesse verso gli spettacoli viene dalla consuetudine.
5) Quale potrebbe essere il futuro del rapporto tra le Istituzioni concertistiche e la Rai e lo streaming audio-visivo?
Rai 5 sta dando un grande contributo alla cultura. Lo streaming può aiutare ma quali sono le realtà che se lo possono permettere? Perché non si pensi che lo streaming con il telefonino sia steaming! Ora ho l'impressione che in questo periodo lo streaming sia stato usato come scusa. Certamente sarebbe utile che l'informazione non sia attenta solo ai mega eventi! Così come sarebbe altrettanto utile usare la tecnologia per raggiungere i canali tv e internet di più e meglio. Tutto questo però a mio avviso deve sempre andare nel solco dello spettacolo dal vivo. Lo spettacolo dal vivo è un triangolo magico, composto dall'artista che sta sul palco e si vede (ma che spesso non è tutelato), da chi sta giù dal palco e non si vede (e tra questi la maggioranza non hanno nessuna tutela) e il pubblico (anche solo una persona è pubblico). Questo triangolo crea una emozione, un sentimento, una magia. Il nostro compito è e dovrà essere sempre di più difendere questo sentimento, questa magia.

© Cidim