#tempocalmo: 5 domande a musicisti in tempo di coronavirus: Ingrid Carbone
Ingrid Carbone , pianista
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Il mio lavoro non si ferma mai, non mi annoio mai. Durante il lockdown mi sono sentita una privilegiata: restare a casa a suonare e trascorrere ore e ore con il mio pianoforte non mi hanno fatto percepire la difficoltà generalmente vissute da chi si è sentito "chiuso come in un carcere". Il lavoro di un musicista richiede disciplina, costanza, pazienza, concentrazione, e tante altre qualità che richiedono la "stanzialità". In aggiunta, essendo uscito a febbraio il mio utlimo CD su Schubert "L'Enchantement Retrouvé ", durante il lockdown sono stata impegnata con interviste radiofoniche (come Radio Classica e Rete Toscana Classica) e con interviste a riviste specialistiche e non (come blogdellamusica.eu e italiani.it). Nonostante il lockdown, sono riuscita a inviare il mio CD alla giuria dei Global Music Awards, prestigioso premio USA nato in California nel 2011: ad aprile 2020, ho appreso che il mio CD era stato insignito di un Global Music Awards, e la mia soddisfazione è stata veramente grande considerato che sono stata l'unica pianista italiana premiata con un CD di classica. E poi ho inviato il mio ultimo CD e il mio primo su Liszt "Les Harmonies de l'Esprit" alla prestigiosa rivista belga Klassiek Centraal, e alla fine di maggio è stata pubblicata una bellissima recensione a 5 stelle su di me e su entrambi i miei due CD. Per quanto riguarda lo studio, sono stata molto occupata con quattro concerti in diretta facebook, durante i quali ho suonato sempre brani diversi. Ma sto continuando a suonare Schubert, i quattro Impromptus op. 90 e i sei Moments Musicaux op. 94 contenuti nel CD, in previsione della ripresa dei concerti. Inoltre, sto studiando la Leggenda di Liszt su "San Francesco di Assisi che predica agli uccelli", che sarà contenuta nel mio prossimo CD. E sto anche lavorando su "Malédiction" di Liszt, un concerto per pianoforte e orchestra d'archi che avrei in programma di suonare a gennaio in diverse sedi, sperando che la programmazione non salti. Si tratta di un brano estremamente impegnativo dal punto di vista musicale e soprattutto tecnico, che richiede davvero un lungo lavoro. E per finire, essendo anche ricercatrice di Matematica all'Università della Calabria, ho lavorato da casa, questa volta in via del tutto eccezionale, con riunioni a distanza, seminari a distanza, esami a distanza.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Ho tenuto quattro concerti in diretta dalla mia pagina fb, soprattutto aderendo ad iniziative di solidarietà: sin dall'inizio, infatti, ho ritenuto che i miei interventi sui social dovessero avere, per quanto possibile, anche un ruolo sociale. E con l'emergenza covid, le iniziative di solidarietà da promuovere non sono mancate. Infatti, il primo concerto in diretta facebook del 21 marzo è stato inserito nell'iniziativa #iosuonodacasa, promosso dall'Associazione Nazionale Cantanti per raccogliere fondi per l'Ospedale Niguarda di Milano: sono stata l'unica artista di classica ad aderire all'iniziativa. Il secondo concerto in diretta facebook del 29 marzo è stato legato ad una raccolta fondi per l'Ospedale "San Francesco" di Paola, cui sono legata da vicissitudini familiari, ma anche da motivi artistici, contenendo il mio primo CD su Liszt proprio la straordinaria Leggenda di "San Francesco di Paola che cammina sulle onde", che ho suonato durante la diretta. Il terzo concerto è stato il Concerto di Pasqua: l'ho annunciato l'8 aprile a Rete Toscana Classica, durante la trasmissione "Cronache Musicali" a cura di Luca Berni in cui sono intervenuta per parlare del mio ultimo disco su Schubert. Suonando a Pasqua, ho voluto testimoniare la mia volontà e il mio dovere civico di restare a casa per il weekend festivo, in un momento in cui la mobilità non era ancora consentita, ma si temeva (e così è stato) una disobbedienza diffusa. Il mio ultimo concerto in streaming è stato il 9 maggio, su richiesta dei miei followers.
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
E' una domanda cui è difficile rispondere. Senza dubbio, quando le attività riprenderanno, sarà necessario adottare precauzioni e seguire istruzioni per garantire il distanziamento. Finché non ci sarà un vaccino o il virus non sarà completamente scomparso, non ci sentiremo davvero al sicuro, e il pericolo sarà sempre dietro l'angolo. La nostra vita è cambiata, almeno per ora, e non credo che nessuno possa prevedere quando ritorneremo alla normalità.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Anche questa è una domanda difficile. Il settore della classica, in Italia, soffre molto, e da tempo. Purtroppo, in periodo di crisi, i settori già sofferenti sono quelli che subiscono maggiori ripercussioni. Posso solo sperare che, in questo momento di cui non vediamo la fine, si voglia investire maggiormente sulla classica, visto che i grandi eventi di musica jazz, pop, leggera prevedono la partecipazione di grandi folle, e non possono per ora essere messi in calendario.
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
La cultura non si ferma, e non si è mai fermata neanche durante il lockdown. Ma serve una ripresa delle attività, anche perché i concerti in streaming non possono sostituire i concerti dal vivo. I musicisti hanno bisogno di sentire il calore e la partecipazione del pubblico, il suo entusiasmo, la sua emozione. Pertanto, emotivamente, chi assiste ad un concerto non lo fa solo per il proprio piacere, ma anche per il musicista. Dunque, invito il pubblico a fare sempre il possibile per assistere ai concerti, superando le difficoltà legate ai controlli, alla pigrizia che può essere subentrata in questi mesi di reclusione, pensando quindi che la cultura e i musicisti, in particolare, hanno bisogno del calore del pubblico.
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