#tempocalmo: 5 domande a musicisti in tempo di coronavirus: Ruth Wentorf
Ruth Wentorf, flautista - Presidente della Deutsche Gesellschaft für Flöte e.V.
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Durante il lockdown ho studiato nuovi brani per flauto e ho iniziato a studiare una nuova lingua (l’ebraico) e ho insegnato ai miei studenti online.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Non trasmetto in streaming le mie performance musicali.
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Credo che dopo la pandemia di coronavirus, la musica andrebbe riascoltata in concerto cosi come accadeva prima che la pandemia cominciasse.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Così come dicevo prima, i concerti verranno fatti di nuovo principalmente in sale da concerto, opera, ecc.. Il contatto fisico tra pubblico e artista non può essere sostituito. Ad ogni modo, penso che se la tecnologia migliorasse, l’insegnamento online continuerà ad avere sviluppi, specialmente per gli studenti all’estero.
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Vorrei chiedere al pubblico dei concerti di venire ad assistere ai concerti dopo la fine della pandemia anche più di prima. La musica è una parte indispensabile della nostra vita. Per favore cari ascoltatori, supportate artisti e organizzatori!
www.ruthwentorf.de

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