#tempocalmo: 5 domande ai musicisti in tempo di coronavirus: Lara Biancalana
Lara Biancalana , violoncellista
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Sono una studentessa della Yehudi Menuhin School di Londra e, come molti altri connazionali, sono rientrata in Italia a causa dell’emergenza. La scuola in remoto riempie la maggior parte della mia giornata, con lezioni scolastiche ma soprattutto musicali. Divido il resto del tempo tra lo studio del violoncello e spensierati e preziosi momenti con la mia famiglia, che da quando vivo in Inghilterra sono sempre meno scontati. Sul piano musicale sto cercando di utilizzare al meglio un momento così particolare, privo di impegni specifici, per esplorare il repertorio, sperimentare e studiare anche solo semplicemente per la bellezza di farlo.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Non ancora. Fino ad adesso ho voluto dedicare questo periodo di “pausa forzata” esclusivamente allo studio, che ritengo comunque essere l’attività più importante per una studentessa come me, ma ci sono anche nuovi progetti alle porte...
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Onestamente credo che niente sarà più come prima. Questa situazione ha senza dubbio dato una grande spinta allo streaming della musica dal vivo, la mia speranza è sì, che i nostri mezzi per farlo migliorino e affinino le proprie possibilità per portare la qualità dello streaming ad un livello ancora più alto, ma che questo sia solo un ulteriore modo per rendere la musica, specialmente la classica, più accessibile a tutti senza sostituire l’esperienza fisica di attendere un concerto che è impossibile riprodurre tramite uno schermo anche con i migliori mezzi. La magia che si crea in una sala da concerto vibrante è ciò che tiene viva la musica (e con lei i musicisti!).
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Sarà un periodo difficile per tutti, organizzatori e strumentisti. Mai come adesso abbiamo bisogno di un pubblico che manifesti interesse, desiderio di performance dal vivo e che sia disposto a sostenerlo.
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Non lasciate che la musica dal vivo si spenga. Voi, appassionati, che sapete cosa si prova a stare a contatto con la bellezza di questa arte, aiutateci, collaborate, raccontate. Invitate persone che non hanno esperienza in questo campo, starà poi al bravo musicista conquistarle. Personalmente, non c’è nulla di più gratificante di sapere di persone completamente estranee all’ambiente che ritornano ad ascoltare concerti perchè hanno scoperto qualcosa di bello.

© Cidim