#tempocalmo: 5 domande ai musicisti in tempo di coronavirus: Luca Cori

Luca Cori compositore
1 - Come passa il suo tempo?
Divido la mia giornata fra la composizione, le lezioni a distanza coi miei studenti, la cucina e qualche buon sigaro.
2 - Di cosa si sta occupando?
Ho appena finito due lavori: uno per baritono e quartetto d'archi e l'altro per clarinetto in La. Ora sto scrivendo un pezzo per pianoforte solo e mi diverto ad esercitarmi soprattutto sul contrappunto del passato, vocale e strumentale. 3 - Cosa propone di vedere e ascoltare della sua musica?
Mi piacerebbe proporre due pezzi veramente diversi tra loro: Alle correnti , per doppio quintetto di flauti diritti, eseguito dall'ensemble La Rubertina diretto da Daniele Bragetti, e Rondeaux , per pianoforte e 13 strumenti, eseguito da Emily Morin e dall'ensemble soundSCAPE durante l'omonimo festival 2018. Alle correnti è introverso e meditativo, caratterizzato da un timbro estremo ottenuto usando un ensemble molto particolare; Rondeaux è un pezzo estroverso, brillante e iperattivo in cui il vengono esplorate le più diverse possibilità del gioco solo/tutti.
4 - E della musica in genere?
La musica di Franco Donatoni: in qualsiasi momento è una gioia e uno stimolo per il gusto, l'intelligenza e l'immaginazione. Poi Ockeghem e i lavori quasi immateriali dell'ultimissimo Liszt.
5 - Qual è il colore della musica?
Non saprei proprio definire il suo colore; se mi chiedeste invece qual è il sapore della musica, oggi risponderei che ha il sapore di tutto quello che in questo momento ci è negato.
Infine, qual è la composizione che ha cambiato la sua vita?

La composizione che ha cambiato la mia vita è stata la Messa di Notre Dame . Il fascino del pensiero di Machaut, che mi parlava attraverso una grande distanza con una musica di bellezza così viva e concreta ha avuto su di me un impatto fortissimo. Ero relativamente piccolo quando ho ascoltato la Messa per la prima volta; è sempre uno dei miei pezzi preferiti e la ascolto spesso con grande piacere.

© Cidim