#tempocalmo: 5 domande ai musicisti in tempo di coronavirus: Giovanni Albini
Giovanni Albini compositore
1 - Come passa il suo tempo?
Come prima di questa emergenza, senza la scocciatura di dover correre a prendere un aereo o un treno, ma anche rinunciando al calore della presenza dei miei studenti, delle persone con cui collaboro e dei miei cari. Con più tempo per la musica e meno occasioni per il contatto umano e per gli affetti.
2 - Di cosa si sta occupando?
Durante il lockdown ho avuto il tempo di concludere un libro divulgativo sui fondamenti della cultura musicale Occidentale che sarà pubblicato questa estate; alcune idee sono rimaste fuori dalla stesura finale e le sto mettendo insieme per il mio prossimo testo. Sto ultimando un ciclo di studi per pianoforte composti collaborando con il pianista Matteo Generani, sto componendo una partitura per chitarra sola per Giorgio Mirto e due concerti per chitarra ed elettronica per la chitarrista Matilde Oppizzi. Inoltre sto lavorando ad un'opera di teatro musicale su libretto dell'enigmista e ludolinguista Giuseppe (Beppe) Varaldo, che verrà rappresentata nella primavera del 2021 e alla colonna sonora di un videogioco prodotto in Inghilterra. Porto avanti alcuni progetti di ricerca nell'ambito della matematica musicale insieme al matematico Marco Paolo Bernardi. E infine riesco finalmente a suonare i miei strumenti e mixare alla mia console per dj, per la gioia dei miei vicini.
3 - Cosa propone di vedere e ascoltare della sua musica?
Il mio ultimo album monografico, Giovanni Albini: String Quartet, pubblicato pochi mesi fa da Brilliant Classics. Raccoglie i miei nove quartetti d’archi, composti tra il 2003 e il 2018. Una sintesi dell’evoluzione del mio linguaggio musicale.
4 - E della musica in genere?
C'è così tanta e variegata bellezza che è difficile scegliere. Il fascino di tutto questo tempo a disposizione è proprio nella gioia di perdersi e lasciarsi sorprendere. Immancabili nelle mie playlist sono di solito la calma maturità e il valore della semplicità delle opere di Arvo Pärt, il math rock dei Battles, le liriche spiazzanti dei Controfase RCCM e l'energia della suggestione delle partiture di Einojuhani Rautavaara.
5 - Qual è il colore della musica?
Cangiante, come quello dei mie capelli in questo periodo in cui posso sperimentare senza particolare imbarazzo.
6 - Infine, qual è la composizione che ha cambiato la sua vita?
Troppe per elencarle. Ogni incontro in musica produce un arricchimento e un cambiamento. http://www.giovannialbini.it

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