#tempocalmo: 5 domande ai musicisti in tempo di coronavirus: Salvatore Vella
Salvatore Vella ,  flautista - primo flauto del Teatro V. Bellini di Catania
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
In questo periodo insolito, inaspettato e lungo che ci ha obbligati a stare a casa la nostra vita e il nostro stile lavorativo hanno subìto dei cambiamenti, adattandomi a tutto questo, ho passato la maggior parte del mio tempo allo Smart Working del Teatro, studiando i brani che nel prossimo futuro si spera di riuscire a realizzare e, alle lezioni online del Conservatorio, cercando di mantenere vivo negli allievi, l’interesse allo studio e alla preparazione degli esami futuri. Ho strutturato il lavoro sotto l’aspetto teorico, musicale e stilistico dando una relativa importanza all’aspetto timbrico e dinamico, visto i risultati audio relativamente affidabili che la tecnologia ci offre. La restante parte delle ore le ho dedicate alla mia famiglia, a qualche telefonata e videochiamata con amici che non sentivo da tempo, al fai da te casalingo e alla lettura e lo studio di nuovi brani, ampliando anche il mio bagaglio culturale con riviste musicali, biografie e libri storico/musicali.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Il Comune di Catania in collaborazione col Teatro Massimo “V. Bellini” ha attivato su Facebook una piattaforma che si chiama #PlateaComune, lì ho postato un piccolo intervento musicale tratto dall’Opera “Il Pirata” di Bellini e poi ho illustrato gli aspetti ”dietro le quinte” del nostro lavoro visto che il pubblico conosce solo l’aspetto conclusivo di una performance. Ho anche registrato un breve video che la Direzione della rivista flautistica “Falaut” mi ha chiesto di fare e che verrà postato nei prossimi giorni sui social.
3 - Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Certamente da subito non sarà più come prima, penso che all’inizio ci sarà un po’ di diffidenza per la paura di poter essere contagiato, auspico però che quanto prima si troveranno le giuste soluzioni che permetteranno di ritornare in sicurezza alla musica dal vivo, ad esempio questa estate iniziare con gli spettacoli all’aperto, dove le distanze si possono gestire meglio, tanti abbonati del Teatro continuano a sostenerci e a scrivere sui social, speriamo di sentirvi suonare presto dal vivo! Io penso e tanti concordano col mio pensiero che con tutto il rispetto, le varie soluzioni che abbiamo usato per stare vicini al nostro affezionato pubblico, sono asettiche, anche se utili a livello culturale, ma è impensabile sostituire con esse, gli stati d’animo, le emozioni e le sensazioni che, solo lo Spettacolo dal vivo offre.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
In Italia già prima del Covid, le varie normative ed i numerosi tagli hanno messo il nostro settore in crisi (poche audizioni, niente concorsi, mancanza di stabilità a chi da molti anni è precario, contratti di poche giornate lavorative), non oso pensare che tutto questo possa peggiorare ulteriormente o addirittura morire. Dobbiamo essere positivi e pensare che le difficoltà di questo periodo possano essere servite a far capire ai nostri legislatori quanto l’Arte, la Musica, gli Spettacoli dal vivo e la Cultura in generale, siano importanti e fondamentali per la crescita di un grande popolo. Non dico di aprire nuove Istituzioni (comunque ben vengano) ma almeno consentire lo sviluppo di quelle già operative nel territorio, dando così certezze concrete ai giovani talenti che, con ansia aspettano il momento per mettere a frutto i numerosi sacrifici fatti nel percorso formativo e realizzare i propri sogni nel mondo lavorativo.
5 - Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Il momento è critico, Sosteneteci e non Arrendiamoci, sono sicuro che con l’impegno comune “Ce la Faremo” e troveremo le giuste soluzioni per tornare in sicurezza a goderci le grandi emozioni che lo Spettacolo dal Vivo offre.

© Cidim