#tempocalmo: 5 domande ai musicisti in tempo di coronavirus: Antonino Siringo

Antonino Siringo pianista
1 - Come passa il suo tempo?
Il mio tempo è per lo più composto di musica ma sono molto attento a ritagliarmi ampi spazi dedicati alla meditazione, alla lettura oltre che alla condivisione familiare.
2 - Di cosa si sta occupando?
La mia attività principale in questo momento consiste nell’insegnamento a distanza e coordinamento del Dipartimento di Musica Jazz e Tecniche di Improvvisazione di Fiesole. Insegno pianoforte classico e jazz alla Scuola di Musica di Fiesole.
3 - Cosa propone di vedere e ascoltare della sua musica?
Ho una certa diffidenza nei confronti di un certo “esibizionismo” musicale dove le parole “io” e “mio” appaiono come voraci manifestazioni di protagonismo. Tuttavia, per rispondere alla domanda, non posso che proporre di visitare il sito dove è possibile trovare alcuni album totalmente gratuiti (l’ascolto è in streaming). Mi riferisco a: The Wondrous World of Tala (con composizioni originali), YekNur in Cosmo(e)thic Jazz e Smalldisc (anche in questo caso con composizioni originali) E’ in vendita, invece, It Doesn’t Work in a Car (un lavoro totalmente incentrato sull'improvvisazione, in compagnia del sassofonista francese Guy-Frank Pellerin).
4 - E della musica in genere?
E’ un atto di grande responsabilità dirigere l’attenzione di qualcuno verso un tipo di ascolto piuttosto che un altro. In linea di massima consiglio sempre di seguire la Curiosità per addentrarsi in questa selva di suoni che è il patrimonio musicale dell’umanità. La curiosità - la disponibilità al nuovo, all’imprevisto, all’insolito, al mai visto o conosciuto - permette incontri sorprendenti che, molto spesso, sono letteralmente in grado di cambiarti la vita. Tuttavia, troverei davvero divertente e stimolante una proposta che possa, in qualche modo, “disorientare” l’ascoltatore distogliendolo dai margini stilistici ai quali spesso si riferisce (pop classica, jazz, contemporanea) per indirizzarlo in un contesto musicale decisamente più ampio e disomogeneo.
Per esempio, in ordine sparso e casuale:
Albert Ayler: Ghosts
J.S. Bach: La passione secondo Matteo
Mozart: Concerto per pianoforte e orchestra K 467 (in particolare il secondo movimento. Andante)
Lo Jodel di Franzl Lang Bartok: il Mandarino meraviglioso e il primo concerto per pianoforte e orchestra
Si Maritau Rosa, Cu ti lu dissi (canzoni popolari della tradizione siciliana)
Ravel: La Valse
Duke Ellington: Money Jungle (in particolare African Flower)
Herbie Hancock: Invention and Dimension (in particolare Succotash)
J. Cage: Sonatas and Interludes
Gil Evans: The Individualism of Gil Evans
Misha Mengelberg: Who’s Bridge
Paul Bley: piano solo
Maderna: Don Perlimplin
Muzio Clementi: Sonata per pianoforte op. 26 n. 2
Giacinto Sclesi: quattro pezzi per orchestra Messiaen: Turangalila
Pink Floyd: Shine on you Crazy Diamonds
Led Zeppelin Starways to Heaven
Derek Bailey: Ballads
Joe Meek: I Hear a New World
Schubert: Sonata D. 960
Azio Corghi: Un petit Train de Plaisir
Franco Donatoni: Arpege
Antheil: A Jazz Symphonie
Louis Armtrong: When The Saint Go Marching In
Quartetto Cetra: Crapa Pelada
Pixinguinha: Rosa
Nancarrow: Study for Player Piano
Brahms: sonata per violino e pianoforte op. 78 Frank Zappa: Hot Rats
Cecil Taylor: Silent Tongues
Così, un piccolo gioco della memoria! Il mondo musicale è talmente sconfinato che c’è solo la possibilità di perdersi nel passato e speriamo (ancora ) nel futuro.
5 - Qual è il colore della musica?
Non ho mai pensato alla musica come a un colore. Mi piace più pensare alla musica come ad un fenomeno della creatività umana attraverso il quale si possa (anche) creare colori.
Infine, qual è la composizione che ha cambiato la sua vita?
Sono molte le composizioni e gli artisti che hanno cambiato la mia vita. E sono sicuro che ancora ce ne saranno, grazie a Dio. Se dovessi scegliere fra le tante occasioni di stupore e meraviglia che ho vissuto, sceglierei forse quella di Parade di Eric Satie. Ero poco più che un bambino quando la ascoltai per la prima volta, scoprendo un mondo sonoro che non avrei mai potuto immaginare. La meraviglia e il divertimento che provai mi diedero la sensazione di essermi trasformato in pura luce. Da quel momento la mia curiosità per tutto ciò che era innovativo, difforme mi ha trascinato in un viaggio senza fine, ricco di scoperte, generi musicali, artisti e musicisti meravigliosi diversissimi tra loro. Ho suonato molte delle composizioni che ho amato e che hanno lasciato un segno nella mia vita. Anche per questo mi ritengo un uomo fortunato, con la sheakspeariana sensazione di esser stato plasmato dai miei stessi sogni.

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© Cidim