#tempocalmo: 5 domande a musicisti italiani in tempo di coronavirus: Giulio Tampalini
Giulio Tampalini , chitarrista
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
In questi giorni mi sto dando molto da fare, anche dal punto di vista musicale. Purtroppo sappiamo tutti che l’attività concertistica è destinata a lunghi mesi di inattività. Quello che possiamo fare intanto è programmare nuovi progetti, sondare il terreno per iniziative future, studiare repertorio, aprirsi a ulteriori contatti. Io sono anche docente al Conservatorio Buzzolla di Adria e in questi mesi non ho interrotto le mie lezioni, utilizzando le risorse tecnologiche dell’insegnamento a distanza.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Sì e, nonostante i limiti tecnici dello streaming, ritengo sia stato comunque di stimolo ai giovani studenti, al pubblico che mi segue e anche a me stesso.
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Credo che molte cose cambieranno e comunque ci vorranno mesi primo del ritorno alla normalità alla quale eravamo abituati. Da un lato i timori e le preoccupazioni che stiamo vivendo in queste settimane si riverseranno negativamente sulla partecipazione del pubblico ai concerti. Dall’altro una certa abitudine, instauratasi in queste settimane, a usufruire online da casa della musica dal vivo potrebbe muovere verso questa modalità una parte del pubblico “attivo”. In ogni caso credo che tutti si siano resi conto di quanto prezioso sia un evento musicale dal vivo, di qualunque tipo si tratti.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
La crisi economica che seguirà la pandemia investirà sicuramente anche il settore musicale. Per reagire a questa situazione i giovani musicisti dovranno riversare nella loro professionalità tutto l’entusiasmo, la capacità di coinvolgimento, la loro voglia di fare squadra e di portare la musica tra la gente come valore fondante della nostra umanità.
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Sono sicuro che in queste settimane tanti abbiamo ripensato con affetto e con grande nostalgia all’ultimo concerto al quale sono andati. Se c’è stato un effetto positivo della pandemia è proprio questo: aver reso cosciente il pubblico di quanto straordinario e prezioso sia il momento dell’esibizione musicale dal vivo. Un momento unico, luminoso e irripetibile. Una volta finita l’emergenza, noi ci saremo. Ancora più forti e appassionati di prima. Aspettateci!
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