#tempocalmo: 5 domande a musicisti italiani in tempo di coronavirus: Maria Teresa Treccozzi
Maria Teresa Treccozzi compositrice
1 - Come passa il suo tempo?
Cerco di ascoltare musica e di portare avanti i miei progetti, dividendo i miei spazi con i miei piccoli che sono a casa per la chiusura delle scuole. La mia vita è cambiata poco perché in Germania, dove risiedo, il lockdown non è rigido come in Italia, ma i miei ritagli di tempo si sono estremamente ridotti: passo dalle costruzioni Lego, ad una partitura, da un cartone alla cucina, dai colori e matite al computer..ecc..ecc.. e attendo la notte o il mattino presto per organizzare le idee raccolte!
2 - Di cosa si sta occupando?
Organizzo alcuni progetti rimasti in sospeso, raccolgo e mi appunto idee per altri nuovi, uno dei quali prevede musica e video.
3 - Cosa propone di vedere e ascoltare della sua musica?
“Vedere ed ascoltare” si presta bene per i miei brani: si potrebbe ascoltare per esempio Sonata Magnetica che prevede dei movimenti per i performers che generano suono e suonano degli oggetti oltre ai loro strumenti. Ayre brano gestuale-strumentale per clarinetto, interpretato dalla bravissima Chiara Percivati. Tape x Tape per performer, video, ed uno dei miei ultimi brani Orazion Picciola per sax, tamburo ed elettronica, scritto per il Duo Dubois e contenuto nel CD Súsu .
4 - E della musica in genere?
Questa domanda mi mette in difficoltà, ci sarebbero moltissimi brani. Penso che si dovrebbe sempre essere curiosi ed ascoltare ciò che non conosciamo. Posso consigliare compositori come Gesualdo, Lasso, Beethoven, Xenakis, Romitelli, Sciarrino, Aperghis e “googlare” un pò per cercare di conoscere tantissimi odierni e giovani compositori.
5 - Qual è il colore della musica?
Non penso che la musica abbia un colore in particolare, ma assegnerei il bianco perché è la somma di tutti i colori e perché il bianco mi crea un'associazione con i “White Paintings" di Rauschenberg. Un pannello bianco consente di scoprire le ombre, le sfumature, il disegno che lascia e traccia la polvere e tutto ciò che altrimenti non avrebbe attirato la nostra attenzione. Questo bianco accoglie le ombre senza preoccupazioni, così come potrebbe essere il silenzio, una superficie in movimento, come un liquido nella quale i suoni si offrono all’ascolto.
Infine, qual è la composizione che ha cambiato la sua vita?
Un brano che possa e se possa cambiare la vita mi sembra difficile! Da piccola e tuttora, ero innamorata di Beethoven che mi ha avvicinato sempre di più alla musica ed al voler diventare compositrice. Posso raccontare di un brano che anni fa mi ha impressionato, è stato Les guetteurs de son di Georges Aperghis: il gesto, il suono, il non detto, il silenzio improvviso in quel giorno che lo ascoltai mi portarono ad una riflessione e alla ricerca.
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