#tempocalmo: 5 domande a musicisti italiani in tempo di coronavirus: Edoardo Zosi
Edoardo Zosi, violinista del Quartetto Adorno (Edoardo Zosi e Liù Pellicciari, violino - Benedetta Bucci, viola - Danilo Squitieri, violoncello)
1 - Come passa il suo tempo?
Studio come sempre, ascolto molta musica e passo molto tempo anche a lavorare in giardino. Recupero con ritmi pacati tanti anni frenetici.
2 - Di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Sto studiando tutto il repertorio per i concerti futuri; quando riprenderemo ci sarà da recuperare molto e quindi tanti brani diversi da suonare! In più mi concedo lo studio di qualche pezzo non in programma che non avrei mai avuto modo di affrontare in tempi normali.
3 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming? Sì, un video con un movimento da una Fantasia di Telemann per il Museo del Violino di Cremona, un altro ingegnoso insieme ai miei colleghi del Quartetto Adorno e infine parteciperò a un bel progetto che vede 24 violinisti italiani suonare i 24 capricci di Rode come stimolo per i loro studenti a non mollare.
4 - Quale è la composizione che ha cambiato la sua vita? Il tempo lento dell’op.135 di Beethoven suonato dal Quartetto Busch in una registrazione del 1933. Mi ricordo quando ho sentito per la prima volta quella registrazione da ragazzo; ero cresciuto con un'impostazione violinistica russa un po’ da "solista con il paraocchi" e ho capito che il mio desiderio era un altro.
5 - Un suo pensiero al pubblico dei concerti? Voglio dire a tutte le persone del pubblico che mi mancano tanto, mi manca suonare per loro, mi manca suonare con i miei amici del quartetto: non vediamo l’ora di ricominciare e appena si potrà, sarà una grande festa. Questo periodo ci insegna che vivere la musica insieme è una gioia più profonda ed intensa della musica stessa.
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