CD
Britten Shostakovich – Music based on texts by Michelangelo Interpreti: Mark Milhofer , Mirco Palazzi , Marco Scolastra EAN 5028421970127, Brilliant Classics , Al Leeuwarden 2025 Prezzo: € 16,00 Shop Descrizione: I Sonetti di Michelangelo musicati da Britten e Shostakovich, compositori di riferimento del Novecento, nell’interpretazione del tenore Mark Milhofer, il basso Mirco Palazzi e il pianista Marco Scolastra Britten Shostakovich – Music based on texts by Michelangelo è il nuovo CD della Brilliant Classics uscito nel marzo 2025, che riunisce nella stessa incisione i Sonetti di Michelangelo Buonarroti scelti e musicati in lingua italiana, entrambi per voce maschile, da Benjamin Britten e Dmitrij Shostakovich. Un lavoro – il CD è stato registrato nel 2023 nell’Auditorium di Foligno, per la cura di Luca Ricci – nato dalla passione e competenza di tre affermati artisti, quali il tenore inglese Mark Milhofer interprete di riferimento del repertorio vocale di Britten, Mirco Palazzi basso che ama spaziare in un ampio repertorio dal belcanto fino al Novecento, come in questo caso per Shostakovich, e Marco Scolastra, pianista raffinato, particolarmente dedito al repertorio del Novecento musicale e del XXI secolo. Tra i circa trecento Sonetti composti da Michelangelo Buonarroti (1475-1564), sette sono stati scelti da Benjamin Britten (Seven Sonnets of Michelangelo op. 22 per tenore e pianoforte, 1940) e undici da Dmitrij Shostakovich (Suite su versi di Michelangelo Buonarroti op. 145 per basso e pianoforte, 1974). “Sono opere – così scrive Sandro Cappelletto nella introduzione al CD – che sbalzano in primo piano il tema della diversità e della solitudine dell’artista moderno. Oltrepassando le barriere del tempo, i due compositori dialogano con un genio vissuto secoli prima”. Geniale pittore, scultore, architetto, Michelangelo, prosegue Cappelletto, “affida alla scrittura poetica – un’attività che accompagnò a lungo la sua vita – turbamenti, inquietudini, rabbie personali e professionali, prediligendo una lingua energica, appassionata, irta, più vicina al lessico di Dante Alighieri che a quello di Francesco Petrarca, poeti che ha conosciuto frequentando la cerchia degli umanisti alla corte di Lorenzo de’ Medici”. I “Seven Sonnets of Michelangelo” di Britten Ha soli 27 anni Benjamin Britten (1913-1976), quando nel 1940 compone i Seven Sonnets of Michelangelo op. 22, durante la sua permanenza negli Stati Uniti dove si era trasferito all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Ad accomunare la scelta dei versi è il tema dell’amore, sia fisico che spirituale. La dedica, To Peter, ovvero il tenore Peter Pears, suo compagno di vita e interprete prediletto della propria musica, evidenzia l’aspetto intimo e privato lavoro, che venne eseguito per la prima volta in pubblico il 23 settembre 1942 alla Wigmore Hall di Londra. La sofferenza dell’amore, la solitudine che a volte determina, la dolcezza, ma anche la passione e la gioia che ne può scaturire: il tema viene declinato in ogni suo aspetto, e la musica è un dialogo serrato tra pianoforte e voce, con linee melodiche a tratti intime, a volte più concitate, dalla continua tensione armonica. La “Suite su versi di Michelangelo Buonarroti” di Shostakovich Venne composta invece negli ultimi mesi di vita, nel 1974, la Suite su versi di Michelangelo Buonarroti per basso e pianoforte op. 145 di Dmitrij Shostakovich (1906-1975) ed eseguita per la prima volta il 23 gennaio 1975, sette mesi prima della sua scomparsa. A dare un primo spunto alla composizione fu proprio l’ascolto, a Mosca nel 1966, dei Seven Sonnets di Britten cantati dallo stesso Pears: “Questo concerto mi ha dato il più grande piacere”, disse allora Shostakovich. Dedicata alla moglie Irina Antonovna, l’op. 145 seleziona undici sonetti del grande artista, anteponendo a ognuno un titolo di propria scelta e impaginandoli secondo una personale successione. Se Britten aveva scelto come tema principale quello dell’amore, la scelta del compositore sovietico vira verso una riflessione, dolorosa, sulla imminente morte che, malato di cuore, sente avvicinarsi. Shostakovich predilige inoltre i sonetti legati a particolari momenti politici e personali del Buonarroti: dai riferimenti agli scontri con papa Giulio II e ai raggiri di Bramante contro di lui, alla rabbia contro Firenze per aver esiliato Dante – impossibile non scorgere il riferimento alla propria condizione di artista e il suo rapporto tormentato con l’autorità sovietica. La musica asseconda l’irrequietezza dei versi, la sua scrittura è cupa, a tratti espressionista, talvolta rabbiosa, oppure intima, e sempre fortemente drammatica. Due vertici della letteratura Liederistica del Novecento, tanto diversi per approccio, scrittura, sensibilità e contesto storico di appartenenza, quanto così felicemente accomunati dalla passione dei loro autori per le sublimi poesie del Buonarroti. Occasione per un ascolto inconsueto, stimolante confronto fra due delle principali personalità musicali del Novecento. |