#tempocalmo: 5 domande ai musicisti in tempo di coronavirus: Anna Tifu
Anna Tifu , violinista
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Essendo tutti costretti in questo periodo a stare in casa, dopo un iniziale sconforto generale, ho ritrovato la forza e le motivazioni per concentrare il mio tempo e le mie energie nello studio della tecnica dello strumento, che, a causa della vita frenetica da concertista stavo trascurando. Avevo da tempo il desiderio di ampliare il mio repertorio e sto studiando nuovi brani e concerti che non ho mai avuto modo di cominciare. Se vogliamo trovare dei lati positivi, mi sto dedicando a una delle mie passioni principali che mi hanno sempre fatto compagnia durante i miei viaggi, guardare serie tv e film sino a tarda notte.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Ho ricevuto diverse proposte, per il momento sono stata coinvolta dal mio amico Davide Alogna che, in collaborazione con CIDIM e Suonare News, ha trovato il modo di mettere insieme 24 violinisti italiani per eseguire i 24 Capricci di Rode con lo scopo di motivare gli studenti a non mollare mai. Per quanto mi riguarda io ho il piacere di condividere momenti di studio quotidiano e di riproporre qualche video della mia attività concertistica ma nulla potrà mai sostituire l’emozione che un concerto dal vivo trasmette all’artista e al pubblico. Per questo motivo non ho mai proposto una mia esecuzione in streaming.
3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Penso che nell’immediato sarà molto diverso rispetto a prima, ci sarà sicuramente meno pubblico e tutta la programmazione andrà rivista dando probabilmente più spazio all’attività cameristica penalizzando le orchestre e le grandi formazioni.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Con tristezza, mai come in questo momento, ho potuto constatare quanto noi musicisti risultiamo quasi invisibili. Mi auguro che gradatamente si possa riprendere l’attività con grande entusiasmo e più interesse da parte della classe politica per il nostro lavoro. Per adesso non si possono fare previsioni, ma è ciò che ci auguriamo tutti.
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Mi manca tantissimo suonare per il pubblico, sarebbe stato un periodo per me bellissimo e molto ricco di tanti prestigiosi impegni. Non vedo l’ora di poter tornare alla “normalità”, per un solista è una questione vitale e in ultimo rivolgo un caloroso saluto al pubblico con la speranza di rivederci presto!
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