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INTERVISTE
#tempocalmo: 5 domande a musicisti in tempo di coronavirus: Marco Messina
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale? Ho una vita lavorativa molto frenetica e quindi in questo periodo ho approfittato del tempo per ascoltare, confrontare, apprezzare interpreti e repertorio. Oltre a questo, nell’insegnamento, la mia attività principale, ho dovuto confrontarmi con le lezioni a distanza. Spero che presto si possa tornare alla normalità ma posso raccogliere da questa esperienza alcuni elementi che potrebbero risultare utili anche in futuro. 2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming? Ho proposto alcune esecuzioni in streaming e soprattutto ho potuto constatare la grande voglia di esprimersi degli artisti e la determinazione a non fermarsi mai. 3 – Terminata l’emergenza COVID - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato? Nuove strade potrebbero percorrersi ma io preferisco pensare romantico. 4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia? Io ho un rifiuto nel pensare al futuro in questo momento. Non posso nascondere le mie preoccupazioni per le nuove generazioni. Penso naturalmente non a coloro che da piccini si avvicinano o sono avvicinati alla musica e attraverso questa sviluppano abilità e talenti utili alla propria educazione e crescita globale, ma a coloro che da studenti appassionati scelgono la musica come professione. Forse il mio rifiuto tende a difenderli e continuo a sperare che si torni alla normalità arricchita magari di nuove forme e prospettive. 5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti? Il mio appello tende a raggiungere il cuore delle singole persone perché solo con il cuore non si può fare a meno di capire che la musica dei concerti dal vivo è l’unica interlocutrice con la quale il cuore può parlare. Finita la pandemia e con le modalità che permettano una fruizione in sicurezza, si dovrà tornare nei teatri, nella sale da concerto, nelle chiese, nei salotti, nelle aule dei Conservatori e delle scuole di musica. |