INTERVISTE



#tempocalmo: 5 domande a musicisti italiani in tempo di coronavirus: Luca Sanzò
Foto: di Serena Dattilo
Luca Sanzò, violista
1. Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale? Faccio lezione online, anche più di prima, per tenere vivi i contatti con i miei ragazzi e per stare loro più vicino possibile, nonostante la lezione online sia un surrogato molto difficilmente produttivo. Inoltre, sto approfittando per studiare molto di più per me e molto meno per i concerti, i quali stanno, via via, saltando tutti. Sto cercando, insomma, di rendere positivo un periodo negativo e di farmi trovare cresciuto strumentalmente e musicalmente, quando torneremo alla vita comune.
2. Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Grazie all’iniziativa dei ragazzi di “Quinte parallele” ho effettuato un intero concerto, di un’ora, registrato in casa per l’occasione, ho suonato Bach, Hindemith e Donatoni, tutto per viola sola. Inoltre, è in uscita, questione di giorni, un video preparato con i colleghi del PMCE (parco della Musica contemporanea ensemble) in cui suoniamo, a distanza, un quartetto di Kevin Volans.
3. Terminata l’emergenza Covid - 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Questa è una bella domanda: in realtà io mi auguro che sia l’intera esistenza ad essere ripensata, e questo non potrà che influire sul ripensare l’arte e quindi la musica, della quale spero si capisca l’assoluta importanza ed insostituibilità. Paradossalmente dovrebbe essere proprio questo pullulare di iniziative online a far amare di più la musica dal vivo, e quindi a ripensare la sua sacralità, che non sempre è rispettata, soprattutto dai media.
4. Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Il futuro è nero per tutti, quindi soprattutto per i giovani. Il pensiero positivo è che peggio di così non potrebbe andare, quindi spetterà a noi tutti, musicisti ed operatori del settore intendo, rinascere, e cercare di farlo in tutte le condizioni possibili e con tutte le difficoltà che inevitabilmente avremo davanti. Questo e solo questo ci farà rinascere, e alla fine sarà stato merito nostro.
5. Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Questo fiorire di iniziative musicali online, in questo periodo, è fornito del tutto gratuitamente al pubblico, non senza fatica. Questo dovrebbe ricordare a tutti che il musicista, l’artista in genere, mette l’esistenza della stessa arte al di sopra di qualsiasi altra esigenza. Nessuno ci ha chiesto, ma noi abbiamo voglia di dare lo stesso. Spero che questo faccia capire a tutti la differenza tra sopravvivere (esigenza primaria, alla quale siamo dediti in questo periodo) e vivere, che è la ragione per cui sopravvivere. L’arte, la cultura, alla lunga, sono la nostra storia, sono la nostra identità ed il nostro futuro. Senza tutto questo persino la sopravvivenza perderebbe molta della sua importanza. I concerti sono un nutrimento dell’animo, della cultura, dell’esistenza, al pari delle mostre, dei libri, del teatro di prosa o lirico. Sarebbe bello se tutto questo aumentasse il desiderio di musica, e che, alla fine, ci ritrovassimo in tanti, molti più di prima. Allora potremmo dire di aver fatto di necessità virtù.
www.lucasanzo.com


© Cidim
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