INTERVISTE



#tempocalmo: 5 domande a musicisti italiani in tempo di coronavirus: Marco Fusi

Marco Fusi violinista e violista
1 - Come passa il suo tempo?

Cercando di dare un ritmo alle mie giornate, tra studio, letture, amministrazione (molti concerti sono stati posposti, e il processo di riprogrammazione è, a volte impegnativo), relax ed esercizio fisico.
2 - Di cosa si sta occupando?
Al momento sto lavorando a vari progetti, dedicati alla musica di Scelsi e Nono. In ottobre eseguirò per la prima volta La lontananza nostalgica utopica futura insieme a Pierlugi Billone all’elettronica. Continuo a lavorare con giovani compositori, alimentando la nostra collaborazione attraverso discussioni e sessioni di lavoro online; in ottobre presenterò nuovi lavori di Yu Kuwabara e Kristine Tjøgersen, e stiamo lavorando alacremente.
3 - Cosa propone di vedere e ascoltare della sua musica?
Il lavoro di Alessandro Perini, On that day my left ear became a frog, in cui suono con un arco amplificato ritagliato al laser; I due Unicorns di Giovanni Verrando per viola e per viola d’amore; le mie collaborazioni con Pierlugi Billone, per il suo lavoro per viola, ITI.KE.MI e per violino, Equilibrio.Cerchio.
4 - E della musica in genere?
Questa forzata permanenza a casa può diventare un momento per esplorare ambiti con cui non siamo familiari, o per continuare ad approfondire le nostre competenze e seguire le nostre inclinazioni. Sto cercando di fare entrambe le cose; i miei ascolti variano dal ‘400 italiano ai più recenti uploads di importanti etichette di musica contemporanea. In particolare sto usando questo periodo per ascoltare giovani e giovanissimi compositori, nei loro Soundcloud e canali YouTube, e immaginare con quali di loro mi piacerebbe collaborare in futuro!
5 - Qual è il colore della musica?
L’arancione. Ma non è un colore primario.
15 aprile 2020
www.marcofusi.net

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