INTERVISTE



Musica sul filo dell'acqua
La stagione di concerti 2020 all'Auditorium Lo Squero di Venezia nelle parole del direttore artistico Federico Pupo.
Antica officina per la riparazione delle imbarcazioni, lo Squero dell'isola di San Giorgio Maggiore è stato costruito a metà del XIX secolo prendendo ispirazione dalla tradizionale architettura funzionale veneziana: quella dell'Arsenale, modello precursore di tutta la successiva architettura industriale. Nel 2016, grazie all'intervento della Fondazione Giorgio Cini, lo Squero è stato trasformato in un moderno Auditorium in cui gli spettatori possono vivere l'esperienza unica di ascoltare un concerto e godere allo stesso tempo di una splendida vista sulla laguna. A organizzare la stagione concertistica principale in questo suggestivo contesto è, fin dall'inaugurazione, una delle maggiori realtà concertistiche del Veneto: Asolo Musica – Veneto Musica. Direttore artistico dell'associazione è, già dal 1995, il violinista e docente universitario Federico Pupo, fra le più vivaci personalità che animano la vita musicale della nostra regione.
Maestro Federico Pupo, quella del 2020 è già la quinta stagione di concerti che Asolo Musica organizza a Venezia, presso l'Auditorium Lo Squero. Come può valutare la risposta della città e della regione a questa proposta musicale? La risposta è stata entusiastica! A Venezia non mancano le occasioni per ascoltare musica, ma anche nel contesto di un'offerta così ricca la sala dello Squero rappresenta un luogo unico e una grande attrattiva. Questo sia per la perfetta acustica che per l’originale e inaspettata visione della laguna che offre agli spettatori. Devo anche dire che sempre più spesso si nota allo Squero la presenza di turisti che, uscendo dai luoghi tradizionali, scoprono – magari per caso – un gioiello come il nuovo Auditorium dove possono incontrare artisti di grande qualità.
Scorrendo la programmazione del 2020 salta all'occhio un'importante novità: Squero jazz. Come è arrivato alla decisione di allargare la proposta dello Squero oltre i confini della musica classica? Il Jazz entra di diritto in tutte le programmazioni delle sale da concerto! In questo caso, peraltro, saranno serate assolutamente in acustico, con due eccellenti musicisti che hanno, da sempre, un bellissimo rapporto con la «classica»: i pianisti Uri Caine e Danilo Rea.
Ci saranno altre novità nella stagione 2020? Ci sarà Andrea Lucchesini il quale, dopo aver suonato con il Quartetto di Venezia lo scorso anno, ha voluto tornare proprio per l’entusiasmo che gli ha suscitato l’atmosfera dello Squero! In questa occasione, verrà proposto un Liederabend assieme al grande soprano Lisa Larsson.
Vorrei anche segnalare l’esecuzione delle Variazioni Goldberg di Bach eseguite da Roberto Loreggian, grande interprete al clavicembalo e ospite da sempre anch’egli allo Squero assieme a Mario Brunello e Federico Guglielmo.
Nel corso di quest'anno all'Auditorium Lo Squero verranno proposte due integrali: quella dei quartetti di L. van Beethoven, eseguiti dal Quartetto di Venezia, e quella delle Sonate e Partite di J. S. Bach eseguite da Mario Brunello al violoncello piccolo. A cos'è dovuta la scelta di proporre dei cicli di concerti di questo tipo? È già stato proposto qualcosa del genere allo Squero? Il ciclo dei Quartetti di Beethoven fu già proposto con grande successo, sempre dal Quartetto di Venezia, nella stagione inaugurale: nell’anno che ricorda i 250 anni della nascita del musicista di Bonn non potevamo non riproporlo!
Per quanto riguarda Bach, anche questo ciclo avviene dopo l’uscita dell’incisione proprio da parte di Mario Brunello che, al violoncello piccolo, esegue le sonate e partite per violino solo: è una tappa di un percorso che Brunello sta facendo proponendo l’interpretazione al violoncello di composizioni nate per violino. La stagione ospiterà, inoltre, la violinista Sonig Tchakerian che eseguirà anch’essa le Sonate e Partite di Bach.
Il 23 Maggio ci sarà l'ultimo concerto del progetto Tartini2020. Può dirci qualche cosa su questo ciclo di eventi dedicati ad un compositore veneto forse non abbastanza conosciuto dal grande pubblico? Il 2020 è proprio l’anniversario di questo grande musicista, compositore e didatta di cui ricorrono i 200 anni dalla morte. A lui abbiamo dedicato un progetto triennale, in collaborazione con l’Università di Padova, per poter offrire l’opportunità di conoscerlo, almeno in parte, con concerti che interessavano anche i compositori della sua epoca grazie a Federico Guglielmo, violinista che ha coltivato e approfondito il repertorio tartiniano ed allo stesso Mario Brunello. Con questa proposta, che si è replicata anche in altre Istituzioni Musicali, abbiamo potuto offrire al pubblico l’opportunità di ascoltare e apprezzare le grandi qualità di un compositore a torto poco valorizzato.
Leonardo Mezzalira
Condividi su: