INTERVISTE



Il Duo Dubois racconta la sua storia della musica
Quando e come è nata la vostra amicizia e la passione per la musica? La nostra amicizia é nata di fatto fra i banchi di scuola! Abbiamo fatto insieme le scuole medie e in quello stesso periodo abbiamo avuto la fortuna di prendere parte ad un progetto innovativo e in un certo senso insolito dalle nostre parti, pensato da Maurizio Managò. È nata da lui l’idea di aprire una scuola di musica a Laureana di Borrello dove tanti, come noi, ne hanno fatto parte. La passione per la musica è arrivata con il tempo, perché oltre a trovarci in un ambiente sano dove poter studiare, gli stimoli non ci sono mai mancati fra concorsi e concerti insieme all’orchestra di fiati di cui facevamo parte. Inoltre abbiamo avuto la fortuna, nel nostro cammino di studi in Italia, di essere seguiti da maestri eccezionali come Roberto Armocida (sassofono) e al Conservatorio di Vibo Valentia da Vittorino Naso (percussioni) e Francesco Giardino (musica da camera). È stato grazie alla loro esperienza che abbiamo riconosciuto le enormi potenzialità della nostra formazione, ed è per questo che siamo particolarmente legati a loro.

E come si è rivelata la passione per la musica contemporanea?
La passione per la musica contemporanea si é rivelata in modo naturale e spontaneo poiché i nostri strumenti e il nostro duo in particolare è relativamente giovane, per forza di cose siamo stati subito orientati verso questo mondo affascinante. Suonare la musica del nostro tempo ci identifica perfettamente in quella che è secondo noi la figura del musicista, se pensiamo ai tempi in cui è vissuto Palestrina o Mozart, i musicisti dell’epoca si nutrivano delle loro musiche dando una impronta indelebile e segnando, soprattutto, una tradizione che sarebbe durata fino ai giorni nostri. Crediamo inoltre che bisogna riabituare il pubblico ed ascoltare la musica del nostro tempo, non solo per quanto riguarda il fatto estetico, ma per riaccendere il piacere della scoperta e della curiosità nell’attualità e nell’innovazione. Questo è secondo noi il compito e la finalità del musicista che vuole addentrarsi nel mondo della musica contemporanea ed è per questo che siamo sempre alla ricerca di opere da eseguire in prima assoluta o di lavorare a stretto contatto con i compositori del nostro tempo.

Come coltivate il suono di ciascun pezzo?
Questa è sicuramente la parte più divertente e in un certo senso più importante per noi, poiché essendo una formazione insolita che non ha una storia alle spalle se non quella recente, la ricerca di un sound e di elementi che combaciano perfettamente fra due strumenti completamente diversi diventa fondamentale, soprattutto quando ci troviamo davanti ad un’opera scritta per sassofono e percussioni a suono indeterminato.

Ovvero? In particolare per quanto riguarda la definizione di “suono indeterminato”? Un set up a suono indeterminato, come nel caso di “Circus Parade” di Pierre Max Dubois (da qui il nome Duo Dubois) che tra l’altro é stata la prima opera che abbiamo studiato ed eseguito, é un insieme di strumenti a percussione senza intonazione. Ci siamo ritrovati quindi a dover ricercare in maniera naturale un suono che si amalgamasse e che fosse omogeneo fra degli strumenti completamente diversi, in questo caso il compito più difficile spetta al percussionista che deve trovare gli equilibri esatti fra le varie percussioni in modo da renderle chiare nel loro range timbrico.

Quanto è importante conoscere la vita degli autori che suonate? Crediamo che conoscere la vita artistica di un compositore sia molto importante, infatti, nel momento in cui ci prepariamo ad eseguire un nuovo pezzo, conoscere l’influenza che ha avuto un periodo particolare della sua vita nelle sue opere e ricercare il linguaggio adatto che possa identificare egli stesso diventa fondamentale. Basti pensare ad esempio ad un compositore come Xenakis, di cui stiamo studiando “Dmaathen”, quando si esegue o lo si ascolta soltanto, é inevitabile fare dei riferimenti alla sua vita, all'influenza che c'è dell'architettura nella sua musica, il perchè del rapporto tra esse, il riferimento alla civiltà greca, la potenza, le cosiddette “masse sonore” che Xenakis utilizzava nella sua musica, tutto questo lo si può capire soltanto studiando e approfondendo tutti gli aspetti della vita e delle opere del compositore.

Ci fate un esempio con gli autori per voi più affascinanti? È difficile rispondere a questa domanda, poiché crediamo che ci siano molti compositori a cui bisogna dire GRAZIE. Siamo affascinati da tutto ciò che è stato scritto nella storia della musica, ogni compositore ha la sua cosiddetta “firma”, non si può di certo dire che Berio sia più affascinante di Cage, o Stockhausen più di Feldman o viceversa, tutti loro hanno dato con i propri stili e pensieri un qualcosa in più all'arte!

Come è stato pensato il Festival interamente dedicato alla Musica Contemporanea a Laureana di Borrello: chi lo organizza e chi lo supporta economicamente Il Festival “Contemporaneamente” nasce appunto dalla nostra grande passione della musica contemporanea, quindi ci siamo detti, perchè non creare un qualcosa nel nostro piccolo paese che possa promuovere questa meravigliosa arte? Il festival ha avuto due edizioni, ci sono stati diversi enti e persone che hanno reso possibile il tutto, tra i quali, il supporto dell'A.M.A Calabria che ha finanziato il nostro progetto, grazie a Francescantonio, Aurelio e Paolo Pollice, il CIDIM, l'Associazione “Paolo Ragone” di Laureana di Borrello che ha messo a disposizione le strutture e gli strumenti e il Conservatorio di Vibo Valentia. É stato particolarmente divertente per noi organizzare e promuovere un festival dedicato ad un tipo di musica che soprattutto dalle nostre parti non è proprio conosciuta, ricordiamo ancora con stupore le reazioni positive del pubblico ad opere come “Drumming” di Steve Reich o “Living Room Music” di John Cage, abbiamo pensato infatti di riproporre per la prossima stagione la terza edizione del festival.

A quando e dove i prossimi concerti? I prossimi concerti sono previsti per la prossima stagione accademica, dove avremo la fortuna di esordire per la prima volta in Svizzera dove è già previsto un concerto ad ottobre all'Università della Arti di Berna dove sta studiando Federico al momento, e in Italia a novembre ci é stato confermato di recente un concerto per l’associazione di compositori - Cluster di Lucca.

In repertorio avete autori americani come Steve Reich e David Maslanka, giapponesi come Akira Yuyama, italiani come Domenico Giannetta, francesi come Christian Lauba, Philippe Lourel, Philippe Leroux oltre a, naturalmente, Pierre Max Dubois, oppure noti come Astor Piazzolla e meno noti come William Kraf, Guy Lacour e Gerad Brophy. Cosa desiderate chiedere a chi potrebbe scrivere un pezzo per la vostra formazione? Cosa cercate?
Il nostro intento, in generale, é quello di poter collaborare a delle creazioni per questa formazione e per il nostro duo in particolare. Fin dal principio abbiamo constatato che in Francia, in Germania, in Olanda o in America, i compositori che hanno pensato e scritto qualcosa per sassofono e percussioni sono tanti, mentre in Italia quasi nessuno ha mai composto qualcosa per questo duo. Per noi l’idea di poter eseguire in concerto un programma interamente scritto da compositori italiani é estremamente motivante ed é per questo che ci sentiamo in un certo senso dei promotori. Già nei primi anni di attività abbiamo avuto la fortuna di poter collaborare con il compositore calabrese Domenico Giannetta per la sua opera “Gioco a due” per vibrafono e sassofono contralto, ricordiamo con piacere l’energia che si è creata da entrambe le parti, é qualcosa di unico, é come se due mondi, per un breve lasso di tempo, si incontrassero.

di Caterina Santi e Anna Rita Pappalardo

Duo Dubois - Alberto Cavallaro, sassofono - Federico Tramontata, percussioni
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