RASSEGNA STAMPA MUSICALE



Comunicato stampa: Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali riconosce l'opera dei Sartori
Abano Terme, 09/06/2020. La collezione del Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori riceve il riconoscimento ufficiale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ha decretato “l’eccezionale interesse culturale del Museo dedicato alle maschere della Commedia dell’Arte di Amleto e Donato Sartori”, tenuto a battesimo il 30 dicembre 2004 dal Premio Nobel Dario Fo e Franca Rame. “Questo riconoscimento è il frutto di quasi un secolo di lavoro in Italia e all’estero dei Sartori. Il nostro Museo ha sempre avuto come obiettivo la conservazione, diffusione attiva, recupero e approfondimento dell’uso della maschera teatrale in Italia e nel resto del mondo” dichiara Paola Piizzi Sartori, direttrice del Museo, appena appresa la notizia. E’il primo Museo Nazionale interamente dedicato alle maschere della Commedia dell’Arte composto da: 375 pezzi unici e rarissimi esposti presso la sede museale di Villa Savioli Trevisan, edificio della prima metà del XVII secolo. Fa parte della stessa collezione un ridotto corpus di maschere etnologiche e rituali, conservato presso la Casa-Laboratorio della Famiglia Sartori. A queste si aggiungono altre opere dei Sartori, padre e figlio, esposte in varie città e comuni del comprensorio, compreso Padova si trovano le stupende Via Crucis della Chiesa di Sant’Alberto Magno e l’Allegoria sulla parete di fondo della sala Convegni della Fiera Internazionale. Nel 1979 Donato Sartori ha fondato il Centro Maschere e Strutture Gestuali con Paola Piizzi, Paolo Trombetta e, più di recente, la figlia Sarah Sartori che coordina le attività del Museo e del Centro Maschere. “Per l’autunno 2020 e tutto il 2021 il Centro Maschere prevede un’intensa e vivace attività fatta di convegni, seminari, studi internazionali, mostre e ricerche. Non ultima un’importante tournée a New York e Nord America per la quale sono già stati presi i contatti preliminari con l’Istituto Italiano di Cultura di New York” conclude con orgoglio Paola Piizzi.